Recensione: Philip Roth, “Ho sempre voluto che ammiraste il mio digiuno” ovvero Guardando Kafka, Einaudi

Philip Roth, “Ho sempre voluto che ammiraste il mio digiuno” ovvero Guardando Kafka
Einaudi, pp. 45, euro 8
Traduzione Norman Gobetti
     In copertina a questo libro vediamo le serissime espressioni di due dei più importanti scrittori del novecento. Franz Kafka guarda fisso in macchina, appena meno consapevole di Roth; entrambi cercano però di mostrare il loro distacco dalla macchina. Kafka è il digiunatore del suo racconto, colui che digiuna non per volontà di digiunare ma perché disgustato dal cibo; Roth è un digiunatore in terza persona, solo nel raccontare mostra l’assurdità della vita. L’assurdità della vita di Kafka è reale e finirà poco dopo lo scatto della foto; poco prima del quarantunesimo compleanno Kafka morirà e sarà l’amico Max Brod a permettere al mondo di conoscere l’opera di colui che meglio di ogni altro

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Recensione: Philip Roth, Nemesi, Einaudi

Philip Roth, Nemesi
Einaudi, pp. 187 , euro 19.00
Traduzione Norman Gobetti

Con questo libro Philip Roth ci riporta nei quartieri ebraici dell’America della sua infanzia. Siamo nel ’44 e, nonostante la guerra, Bucky Cantor è a New York ad occuparsi dei ragazzi di un campo estivo. Occorre inquadrare bene questo soggetto. Alto, spalle squadrate, fisico possente e prestante ma, ed è per questo che è stato scartato alla leva, enormemente miope, tanto miope da

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Recensione: Philip Roth, L’umiliazione, Einaudi.

Philip Roth, L’umiliazione
Einaudi, pp. 113, euro 17.50
Traduzione Vincenzo Mantovani

Simon Axler è un attore famoso; giunto ai sessantacinque anni però, diventa incapace di recitare. Salire sul palco lo spaventa, non riesce più ad immedesimarsi con naturalezza nei personaggi, il senso della finzione del teatro gli sfugge. Si rintana quindi nella sua casa, si isola da tutto e da tutti, e dopo pochi mesi lui e la moglie divorziano. Fine primo atto.
Come ci si aspetterebbe in una rappresentazione classica, nel secondo atto/capitolo c’è la riscossa del protagonista e, nel terzo, la caduta definitiva.

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