Recensione: Alice Winn, In memoriam

Alice Winn
IN MEMORIAM
Edizioni Garzanti, pp. 411, € 18
Traduzione di Federica Merati e Roberta Scarabelli

Esordio nella narrativa della giovane Alice Winn che in oltre 400 pagine di scrittura fitta e dettagliata racconto la nascita e l’evoluzione di un primo amore intrecciato alla crudezza della prima guerra mondiale. Il romanzo inizia in una scuola superiore inglese di inizio ‘900, Preshute, che formava la ricca borghesia e la nobiltà inglese ai ruoli dirigenziali che sarebbero loro toccati in sorte: un ambientino abbastanza snob. Gaunt e Ellwood sono amici da quando hanno iniziato a studiare e pian piano il loro rapporto è diventato qualcosa di diverso, di indicibile in effetti, visti gli anni in cui sono. Il 5 agosto 1914 l’Inghilterra entra nel conflitto e subito, fedeli all’ideale romantico dell’eroismo in guerra, la leva dei diciottenni si offre per combattere. Gaunt, sotto la pressione dell’ambiente in cui vive, benché pacifista, si arruola. Per raggiungerlo, poco dopo anche Ellwood parte per il continente e nei loro occhi vediamo la crudeltà di una guerra combattuta nelle trincee. E in questa crudeltà il loro amore diventa reale. Ma occorre dare uno scossone alla trama, perché l’amore come unico oggetto fa fatica a reggere, e l’autrice è abile a creare l’occasione drammatica a cui segue uno sviluppo non scontato e una conclusione pacificante ma aperta.
Un interessante romanzo di formazione a cui la poesia di Tennyson del titolo offre il modo per ribadire l’importanza del ricordo per poter proseguire.

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