Rosa Matteucci, Lourdes, Adelphi.

Rosa Matteucci, Lourdes,
Adelphi, pp. 131, euro 9

Quando si vogliono descrivere le miserie umane, l’unica soluzione onesta sta nel mantenere colui che osserva all’esterno della situazione descritta. Solo in questo modo si evita di cadere nello sberleffo, nella presa in giro o, peggio, nella posizione della volpe rispetto all’uva. Il grande merito di Rosa Matteucci sta nell’essere riuscita a descrivere una situazione oggettivamente appartenente al culto di massa – un pellegrinaggio a Lourdes – senza cadere nella bonaria sufficienza di chi sa che, ad una prova del genere, non si sottoporrebbe mai.

La protagonista unica della vicenda è Maria Angulema, sfortunata donna della ciociaria, che per mostrare le proprie rimostranze in ragione di un destino particolarmente avverso, decide di salire sul treno bianco che porta i pellegrini a Lourdes; ma, dato che è povera, non le resta da fare altro che offrirsi come dama di carità e raggiungere così senza spese eccessive il luogo votivo.
Compito delle dame di carità del treno è aiutare i variamente infermi passeggeri nel disbrigo delle proprie bisogne prima sul treno, e poi a Lourdes. L’universo della sventurata Maria, persona ragionevole e orgogliosa, si costella in breve di mostri. Vecchiette fintamente sofferenti, giovinette e giovinetti non nel pieno possesso dell’intelligenza, rendono questo viaggio una dura prova per la nostra eroina. Anche l’amore platonico per Gonzalo, amore che la nostra si crea nella testa come un film basato sul nulla, sfuma. Alla fine a Maria non resta che immergersi nella vasca e baciare l’immaginetta di plastica della Nostra Signora di Lourdes.
In questo gesto, che segna per chi legge, la definitiva sconfitta della povera donnetta, il personaggio trova invece il senso profondo del pellegrinaggio: ricevere la misericordia divina riconoscendosi limitata e fallibile, ed in ciò meritevole della sorte occorsale; ma, proprio per questo, degna dell’attenzione dell’altissimo. In altre parole, tu che soffri e proprio perché soffri sei stato scelto da dio per ricevere la sua attenzione.
C’è poco da ridere.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *