Recensione: Daniele Antonietti, Nerd

Daniele Antonietti
NERD
Edizioni Besa Muci, pp. 365, € 21

Luca Brunoni, il protagonista di Nerd, è guidato da un unico principio: occorre vivere senza accorgersi di vivere. Detto così, sembra proprio una stronzata, ma dal punto di vista pratico presenta una certa quantità di indiscutibili vantaggi. Tutta la vita del nostro, ed anche ogni capitolo del libro, sin dall’iniziale incontro nel club di tennis ove Luca domina con l’autorevolezza dei suoi 67 anni, ha il nome di una donna ed è proprio rincorrendo le donne che Luca Brunoni giunge al proprio destino di sessantasettenne.
I vantaggi di una filosofia tanto inessenziale e superficiale sono ovvi: sfruttando un aspetto gradevole ed un carattere estroverso, Luca si infila nelle trame del potere economico che governa la nostra civiltà e in questa posizione percorre una vita intera senza preoccuparsi di nulla, cogliendo ogni occasione, materiale o umana, per trarne il proprio vantaggio. Anche se all’apparenza il protagonista può sembrare sgradevole, l’elegante scrittura dell’esordiente Daniele Antonietti – il romanzo ha ricevuto una segnalazione al premio Italo Calvino – ci appassiona alle sue peripezie e ci pone a contatto diretto con i brevi istanti di autocoscienza che minacciano il protagonista. Ma Luca Brunoni è bravissimo ad evitare ogni forma di consapevolezza ed anche il finale del romanzo, tra le braccia di Bianca, la compagna nerd del liceo che ha frequentato da ragazzo, sarà all’insegna di questa filosofia.
Un romanzo intelligente e arguto, che mostra pregi e debolezze dell’Italia di ieri e di oggi e che, pubblicando per un editore poco noto, si mostra coerente al titolo.

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