Recensione: Kevin Wilson, Piccolo mondo perfetto

Kevin Wilson
PICCOLO MONDO PERFETTO
Edizioni Fazi, pp. 422, euro 18
traduzione Silvia Castoldi

Izzy e Preston Grind, lei una ragazza che a diciotto anni resta incinta, lui un bambino allevato con il metodo della Frizione Continua e che, da adulto, diventa psicologo per capire qualcosa di più delle famiglie. Grazie all’aiuto di Brenda Acklen, una miliardaria un po’ eccentrica, il dottor Grind crea una struttura per accogliere famiglie neonate e studiarne lo sviluppo; ne nasce così La Famiglia Infinita, uno studio decennale su dieci coppie con figlio. Ma Izzy non è una persona come le altre e lo dimostrerà con il suo sviluppo psicologico negli anni comunitari che l’aspettano. Questa breve sinossi non riesce a rendere il piacere della lettura che si ha con questo libro, che scorre via leggero senza diventare anodino, coinvolgente senza mai diventare drammatico, significativo rifuggendo ogni forma di banalità nella soluzione ai problemi che via via si presentano alla famiglia, e ai singoli che la compongono: un piccolo mondo perfetto, pieno di piccoli individui perfettibili.

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