Recensione: Joost De Vries, La repubblica

Joost De Vries
LA REPUBBLICA
Bompiani, pp. 275, € 18,00
Traduzione Giorgio Testa

Il mondo accademico si regge su strutture gerarchiche molto più tradizionali che altrove. Ma anche queste strutture risentono dei venti dei tempi nuovi. Friso de Voos, il protagonista del romanzo, è il giovane direttore della rivista Il sonnambulo. È stato lì collocato dal professor Brik, suo mentore che, improvvisamente e inspiegabilmente, muore. A quel punto scatta la questione dell’eredità intellettuale. Attraverso un divertente e colto gioco di equivoci l’altrettante giovane scrittore del romanzo – Joost de Voost ha 34 anni ed ha già pubblicato tre romanzi; questo è il suo ultimo scritto e primo edito in Italia – ci mostra le piccolezze dell’ambiente accademico e l’incapacità relazionale di chi sa muoversi a proprio agio solo nel mondo dei libri. La repubblica della cultura ne esce raffigurata come un ammasso informe in cui ciascuno cerca solo di affermare se stesso. L’importante è sopravvivere, arrivare in cima alla piramide, come ci suggerisce la bella immagine di copertina.

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