Recensione: Antonio Manzini, 7-7-2007

Antonio Manzini
7-7-2007
Edizioni Sellerio, pp. 367, € 14,00

L’oscuro passato di cui si diceva nel precedente episodio delle avventure di Rocco Schiavone, viene qui svelato. La data del titolo è ovviamente il punto in cui il passato suddetto crolla, provocando l’esilio di Schiavone ad Aosta e parte del suo carattere burbero. Nella città ove è ancora desto lo scalpore provocato dall’omicidio in casa di Rocco, i suoi superiori lo convocano per avere la sua versione dei fatti.
E Rocco la racconta, una versione parziale dei fatti, nelle prime trecento e passa pagine del romanzo, ma la verità, indicibile ai vertici della polizia, resta detta ai suoi quattro amici di Roma e a noi lettori nel finale del romanzo. Questo ‘a parte’ riesce ad aumentare la simpatia e la partecipazione per le sue vicende che la costruzione di Rocco è riuscita a creare. Fa anche riflettere su come sia possibile che comportamenti palesemente illegali assumano una loro giustificazione umana grazie alla capacità che ha la letteratura di mostrare tutti i motivi, o perlomeno gran parte dei motivi, per cui le cose succedono.
Occorre essere più precisi però; più che una giustificazione, l’illegalità diviene comprensibile. Per capire Rocco Schiavone andiamo a guardare le illegalità che si celano nel suo passato.

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