Recensione: Bill James, Club, Sellerio

Bill James, Club
Sellerio, pp. 371, euro 14
Traduzione Alfonso Geraci
 
Il terzo romanzo pubblicato in Italia della serie di Iles e Harpur può essere emblematicamente rappresentato da questa frase in esso contenuta: Metti la merda su uno scaffale e quella pensa di essere una torta, aforisma che per certi aspetti ha un quasi omologo nella tradizione orobica; vi risparmio la traslitterazione in dialetto.
Per chi non avesse ancora conosciuto la caustica ironia di Bill James, pseudonimo di James Tucker, la frase introduttiva della recensione valga da avviso. Non leggerete un romanzo che possa entrare nelle antologie delle scuole, non leggerete un romanzo che si preoccupi di seguire gli stereotipi del thriller. Vi troverete invece di fronte uno scrittore capace in grado di far giostrare molti personaggi attorno ad eventi minimi. La cura e l’attenzione che ci mette però gli permettono di fare scorrere le centinaia di pagine di cui le sue storie sono solitamente fatte in maniera assolutamente godibile e tranquilla. Un po’ di letteratura d’evasione, che non deve per forza significare Faletti; anche lo svago può essere di qualità, senza ammucchiarsi in basso.
In breve la vicenda. La moglie del vice capo Iles era già nota per la licenziosità dei suoi costumi esibita in Confessione. In quell’episodio, per i fortunati lettori inglesi che possono seguire la storia nell’ordine pensato dall’autore, aveva già dato mostra della sua passione per la vita extraconiugale legandosi ad un piccolo delinquente, Ian Aston; costui però ora muore, non si sa bene perché. Sarah Iles ha risvegliato la gelosia del marito, che si è vendicato, o Ian ha fatto incazzare la gang del Compassionevole, che stava preparando un grosso colpo? Mentre cerchiamo di capire quale delle due possibilità ha più senso, seguiamo i tentativi di Panico Ralph di rientrare nelle fila di una banda per portare a termine il colpo che gli servirà per salvare dalla bancarotta il Monty, il suo club. Un altro club però si rivela poco a poco, quello della polizia che cerca di depistare le indagini che potrebbero sollevare sospetti sul ruolo di Iles nella morte di Ian.
Il finale lascia aperte tutte le porte per gli imprevedibili sviluppi del prossimo episodio; imprevedibili sia per le capacità di James sia perché, leggendo i libri in traduzione, siamo sottoposti alle eccentriche e rabdomantiche scelte del club dei redattori della Sellerio che ci proporranno uno tra i tanti titoli ancora disponibili della serie, non necessariamente il successivo.

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