Recensione: V.S. Naipaul, Sull’ansa del fiume, Adelphi

V.S. Naipaul, Sull’ansa del fiume

Adelphi, pp. 327, euro 26

Traduzione Valeria Gattei

Questo libro, quando venne pubblicato, decretò il successo commerciale del futuro premo nobel; ora, leggendolo a quasi trent’anni da quando fu scritto, servirà alla riportare alla memoria quello che successe in Africa quando i movimenti di liberazione presero il via, oltre a prendere conoscenza con la scrittura di un maestro.

Il protagonista è il giovane Salim, un indiano che da tempo vive con la famiglia in una grande casa sulle coste africane; attratto dall’offerta di un conoscente decide di lasciare casa e, accompagnato da un servitore, si trasferisce in un piccolo paese sull’ansa di un fiume, dove rileva una piccola attività commerciale. Il paese in cui si stabilisce è attraversato da lotte tribali e la situazione non pare delle più favorevoli. Ma la vita nel villaggio ha alcuni aspetti positivi e Salim tiene duro, finché il Grande Uomo decreta la sua vittoria e la riunificazione del paese. Comunica a tutti che li attendono sorti migliori, e progressive.

Il paese in questione è il Congo e il Grande Uomo è Mobutu. La vicenda storica che vide per protagonista quest’uomo è nota, e quindi Naipaul non si dilunga a descriverla. Suo interesse, il suo interesse di scrittore, è analizzare il processo sociale che porta prima alla sconfitta e poi al disfacimento dello spirito rivoluzionario che aveva animato il popolo. E lo fa attraverso un occhio esterno, neutrale potremmo dire. Salim infatti vede e registra tutto e al lettore appare quasi normale quello che succede. Salim è più acuto, riesce a vedere di più, persino dell’ex consigliere di Mobutu, relegato sull’ansa del fiume in attesa di un ritorno alla capitale, per portare i suoi lumi al Grande Uomo.

Tutti vivono in attesa di grandi cose, ma alla lunga questo atteggiamento non fa altro che favorire il ritorno delle antiche abitudini. E chi guarda sarà sconfitto dalla storia, mentre per tutti gli altri protagonisti la vita continuerà a scorrere, sull’ansa del fiume.

 

 

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