Gruppo acquisto 30: i vini di Francesco Guccione e il Melville. VINI ARRIVATI E PRONTI PER IL RITIRO.

GRUPPO D’ACQUISTO 30. I VINI DI FRANCESCO GUCCIONE E IL SECONDO ARRIVO DI MELVILLE.

VINI ARRIVATI E PRONTI PER IL RITIRO IN QUALSIASI MOMENTO DURANTE IL NORMALE ORARIO DI APERTURA DELLA LIBRERIA.

Ritorna l’annuale Gruppo d’acquisto con i vini di Francesco Guccione. Sarà l’occasione per acquistare qualche bottiglia di Melville al prezzo di € 14 (invece del normale prezzo di vendita di € 16) visto che insime ai vini del Gda arriverà anche l’ultimo lotto, per quest’anno, di Melville.

AZ. AGRICOLA FRANCESCO GUCCIONE – Monreale (Palermo)
I vini disponibili sono:

– Trebbiano 2013
– Catarratto 2013
– Perricone 2013
– Nerello Mascalese 2013
– Rosso di Cerasa 2013 (50% perricone e 50% nerello mascalese)
– MELVILLE trebbiano 2012/2013, frutto della collaborazione
tra Francesco Guccione e Spazio Terzo Mondo 

DETTAGLI DEL GRUPPO D’ACQUISTO 30: 

Come sempre i prezzi sono quelli che il produttore pratica al privato che si reca direttamente in cantina, senza passaggi intermedi o ricarichi aggiuntivi sui prezzi. Se il numero di bottiglie ordinate sarà sufficiente non ci sarà nessuna spesa di trasporto.

  • I prezzi dei vini sono quelli praticati ai privati dal produttore direttamente in cantina.
  • Punto di raccolta degli ordini, di smistamento e pagamento delle bottiglie ordinate sarà lo Spazio Terzo Mondo.
  • Non sono richiesti minimi d’ordine.
  • Raccoglieremo gli eventuali ordini entro e non oltre 30 settembre 2015, con arrivo dei vini previsto nei 15 giorni successivi.
  • PER CONOSCERE I PREZZI E PER EFFETTUARE L’ORDINE UTILIZZARE IL MODULO ORDINI CHE TROVATE A QUESTO INDIRIZZO:
    https://docs.google.com/forms/d/1xlqCzMLoVRx4MpjymR58yE2s1usODI0ewX3U4Ga5WXk
  • Per informazioni, DIFFICOLTA’ CON IL MODULO ORDINI o per necessità di qualunque genere, scrivete a giovanni@spazioterzomondo.com oppure chiamatemi in libreria allo 035.290.250

MELVILLE, FRANCESCO GUCCIONE E I SUOI VINI COSI’ COME CE LI HA RACCONTATI.

MELVILLEMELVILLE:
Francesco ci ha regalato un trebbiano strepitoso 
frutto di una cuvée di due annate, una molto calda (2012) e una fredda (2013) che hanno dato vita ad uno dei suoi trebbiano dal grande carattere e con buone prospettive di cantina.
Il vino si chiama Melville, come l’autore di Moby Dick, a cui abbiamo dedicato l’etichetta disegnata, come nelle altre occasioni, dalla nostra Francesca “Frengo” Bertoli.

Melville è un vino bianco fatto solo con uve Trebbiano da vecchie vigne, allevate e curate personalmente da Francesco, quasi 6 ettari gestiti secondo i principi dell’agricoltura biodinamica.
L’azienda ricade nel territorio di Monreale ad una altitudine di 500 mt sul livello del mare, ma più vicino a San Cipirello, il paese che ospita la nuova cantina. Qui comincia la valle del Belice, una grandissima vallata che un vero e proprio forziere di prodotti di grandissima qualità. Un’agricoltura sana, che favorisca la piena espressione di quello che i francesi chiamano terroir. In cantina  nessuna aggiunta di lieviti selezionati, nessuna modificazione dei mosti e del vino attraverso l’uso di tecnologia meccanica o chimica se non il naturale accompagnamento di un percorso di trasformazione.

Il blog di Francesco: http://francescoguccione.wordpress.com/

I VINI:
PERRICONE
Il Perricone è uva soltanto nostra, della Sicilia occidentale.Lʼidea di vinificare il Perricone in purezza, in una viticoltura naturale in cui sarebbe emersa tutta la verità di questʼuva mi è sempre interessata, in fondo siamo pochissimi a farlo. Era un vitigno della sicilia occidentale che si andava perdendo, utilizzato per lo più per il marsala rubino o in uvaggi per dare corpo ai vitigni a cui veniva associato. Ma da solo che risultato poteva dare? Ecco un vino spigoloso per noi siciliani, con un colore equilibrato, un volume contenuto dallʼausterità, un frutto non scontato, unʼespressione decisa, ma fine ed elegante. Equilibrio androgino di caratteri maschili e femminili. Eʼ anche unʼuva che guarda al mare con toni iodati che si innestano bene sui caratteri più ʻfreddiʼ del vitigno.

NERELLO MASCALESE
Il Nerello mascalese è unʼuva che viene dalla zona di Catania, piana di Mascali, e che si era diffusa un poʼ in tutta la Sicilia anche per la sua capacità di conferire eleganza e tannino alle altre uve a cui si associava. Sicuramente ha bisogno di altitudine e clima fresco per esprimersi al meglio, e Cerasa è in grado di offrirglieli. Essendo il Nerello un uva più delicata, che ricorda il pinot nero, deve essere giocato in finezza e la macerazione è più breve rispetto al Perricone proprio per preservare maggiormente lʼintegrità del frutto. La rottura del cappello viene fatta con una follatura manuale e nel caso del Nerello lʼattenzione allo stato delle vinacce e alla loro estrazione è fondamentale per garantire lʼequilibrio che cerchiamo. Seguo da vicino questa evoluzione per decidere il momento della svinatura che difficilmente è lo stesso di anno in anno.

ROSSO DI CERASA
Quando abbiamo piantato il nerello, volevo ricomporre la situazione originale delle aziende del palermitano che avevano entrambi Nerello e Perricone. Si pensava di ripartire da una tradizione per rileggerla con strumenti diversi. Quando ero piccolo, ricordo queste viti di Nerello e Perricone maritate, piantate da mio nonno, che avranno avuto almeno sessantʼanni. Mi sembravano lì da sempre a guardia della terra. Vinificarle assieme era quindi una tradizione di Cerasa è ho voluto riportarla in vita. Ciascuno dei due vitigni collabora ad esaltare l’altro in una di quelle alchimie virtuose che il vino sa creare. I tannini eleganti e la finezza del Nerello si maritano perfettamente con la ricchezza di colore e la vena autorevole del Perricone. I vini monovarietali sono sempre estremamente didattici, importanti perchè ci fanno capire un uva e l’apporto ‘alfabetico’ che può dare ai vini, ma gli uvaggi mettono in campo il predominio di un terroir che emerge a dispetto delle singole varietà, e in realtà come le parole sono molto di più che le somme di lettere di alfabeto, in un vino come il Rosso di Cerasa le somme dei singoli vitigni non valgono, valgono gli equilibri interni delle diverse uve che devi essere capace di comprendere ed interpretare.

CATARRATTO

Ecco una varietà bianca classica della Sicilia che però a suo modo porta quei caratteri di finezza che andiamo sempre a cercare nei vini. Eʼ unʼuva elegante, con una sua delicatezza aromatica e una presenza di profumi importante, ha un carattere deciso ma non giocato sulla forza. Era una delle varietà che storicamente si piantava in questa zona perchè sapeva resistere alle temperature elevate senza perdere queste qualità nobili, bruciandole verso toni estremi. In questʼuva la gradazione di partenza è molto contenuta e ha una acidità inferiore rispetto al Trebbiano che la rende molto adattabile al palato, ma ha anche una maggior caratterizzazione varietale che ci permette di giocare di più sulle macerazioni. A Marsala il Catarratto ha un ruolo mitigante, rassicurante e femminile. A Cerasa quest’uva ha uno sguardo rigoroso, virile. E’ dietro quest’espressione salda, che bisogna cercare. Attentamente. Rovistando nel bicchiere ricostruiamo il paesaggio, assembliamo i tasselli di una storia. Il colore, ricco e luminoso, parla d’infusione. Dietro ogni olfazione ritroviamo il calore dell’annata, le rughe dei terreni in estate, la frutta sugosa. Chiudendo gli occhi e deglutendo apriamo un sentiero che parte dal territorio e arriva in fondo all’uomo. La singolarità della presa tannica, il ricordo della varietà, la lunghezza delle percezioni, creano un moto ondoso, ed è difficile tirarsene fuori.

TREBBIANO

Il Trebbiano è unʼ eredità che mi sono trovato e rappresenta la parte più cospicua dei vigneti. Era stato piantato 25 anni fa da mio padre in selezione massale, quando ancora non si vinificava, ma quando si era capito che era necessario avere varietà più eleganti che alleggerissero il carico del varietale presso le cantine che vinificavano e a cui si vendevano le uve . A questa varietà siamo molto legati perchè è un pezzo di identità della famiglia e della zona, ma anche perchè è la dimostrazione che le cose si possono cambiare. Il Trebbiano è così diffuso che può voler dire tutto o niente. Se lo sai interpretare, questo vitigno può diventare un uva di eleganza, di qualità e di identità. Ho sempre creduto che il Trebbiano vinificato in legno grande potesse darmi struttura e finezza. Avevo in mente modelli ambiziosi e spiazzanti, pensavo a vini del nord, alla Borgogna, volevo un certo accento che ricordasse altri luoghi oltre la Sicilia, ma senza lʼeccesso di grassezza e aromi data da gradazioni elevate e legni piccoli. Su un uva così duttile bisognava lavorare in finezza e lʼidea di un Trebbiano in purezza in Sicilia era già di per se una sfida che si aggiungeva a quella di uscire dallo stereotipo del bianco siciliano.

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