Recensione: Said Sayrafiezadeh, Quando verrà la rivoluzione avremo tutti lo skateboard, Nottetempo

Said Sayrafiezadeh, Quando verrà la rivoluzione avremo tutti lo skateboard, Nottetempo, pp. 326, euro 18
Traduzione Elisa Comito
Titolo Originale When Skateboards Will Be Free
 
Più che un romanzo sull’avvento del comunismo, simboleggiato dalla gratuità dello strumento di divertimento simbolo degli anni ’70, qui siamo di fronte ad un romanzo autobiografico incentrato sulla difficoltà di crescere in America negli anni ’70 essendo figlio di due appartenenti al partito dei lavoratori socialisti. Le difficoltà crescono poi quando il padre, spirito libero di origine persiana (Iran) abbandona la famiglia per non meglio precisate necessità di lotta. La madre, sola con tre figli, affronta gli anni che la attendono con il mito del marito, combattente per i diritti dei lavoratori di tutto il mondo.
Ma la vita per una single comunista in America non è facile. Attraverso la memoria Said rievoca i suoi anni di formazione che furono in effetti anni di difficoltà e solitudine, ma anche anni che lasceranno in lui un segno permanente, un odio/amore per le idee del comunismo, buone in teoria ma che in pratica nessuno attua.
Racconta così in maniera disarmante l’accumulo di copie del Militant, il giornale del partito, cui la madre resterà abbonata per oltre vent’anni senza mai leggerne nulla oltre ai titoli di testa; talvolta arrivano notizie del padre, attivo dappertutto per il movimento tranne che da sua moglie, che continua ad aspettarlo. Il libro si costruisce sommando dettagli insignificanti che ci restituiscono il legame quasi indissolubile della madre verso il padre di Said, che culmina con il tentato suicidio della donna quando la terapeuta la convince a disdire l’abbonamento al giornale.
Tutti episodi minimi, trascurabili dettagli d’una vita che però, sommati, danno il quadro di un’epoca che ci siamo lasciata alle spalle e che in pochi rimpiangono.
O forse non così pochi se, dovendo scegliere tra sottolineare la gratuità del titolo (free) o la rivoluzione accennata nel libro (p. 18), l’editore ha scelto quest’ultima.
Bastasse uno skateboard a tutti (gratis) per avere il comunismo in terra.

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