Tom Perrotta, L’insegnante di astinenza sessuale, E/O

Tom Perrotta, L’insegnante di astinenza sessuale
e/o, pp. 403, euro 18
traduzione Nello Giugliano

Con Bravi Ragazzi, il suo precedente romanzo, Perrotta ci aveva sorpreso per la qualità della scrittura e la precisione nella capacità di analizzare le motivazioni del comportamento umano; in questo divertente romanzo sul bigottismo americano, Perrotta conferma l’opinione positiva dell’esordio.
L’America descritta in questo caso non è ben localizzabile; se nel primo libro i sobborghi di New York erano chiaramente identificati, qui la cittadina dove si svolge la vicenda, Stonewood Heights, è, già a partire dal nome, l’incarnazione di quel perbenismo tipicamente americano che è stato sbeffeggiato dalle migliori penne della storia della letteratura e del cinema. La protagonista della vicenda, Ruth, insegna salute e igiene nel locale liceo, che inizia ad essere infestato dai genitori rappresentanti di una di quelle sette di cristiani rinati che pullulano nell’America d’oggi; tra i vari nemici della buona creanza americana, costoro hanno messo ai primi posti la licenziosità in materia di vita sessuale. Quando Ruth, per rispondere ad una domanda fattale nell’ora di educazione sessuale circa il sesso orale, risponde dicendo che a qualcuno piace, scoppia il finimondo. Su istigazione della responsabile della verginità delle allieve – che si chiama JoAnn, no comment – il suo corso diventa un corso sulla pericolosità dei rapporti sessuali prematrimoniali.
Mandato giù a fatica questo amaro boccone, Ruth cerca di continuare per la sua strada di madre quarantenne divorziata con due figlie, sola e alla ricerca di un uomo, ma incoccia in un’altra tegola; gli allenatori della squadra di football di Maggie, Tim e John, sono affiliati alla setta che l’ha messa nei casini con la scuola, il Tabernacolo. Alla fine di una partita vittoriosa, cui lei assiste per caso, Tim invita le calciatrici a sedersi in circolo per una preghiera di ringraziamento; diciamo addio all’idea di laicità delle attività sociali.
Ma Tim è un personaggio molto interessante, come la stessa Ruth ha avvertito, prima che scoppiasse il caso della preghiera. Ex musicista, ex sfattone, ex marito di una bellissima donna, Tim ha trovato un’Ancora di salvataggio nel movimento religioso del pastore Dennis. Guidato per mano si è addirittura sposato con Carrie, una timida fedele in apparente stato di coma da lexotan; ma lui così non è felice.
Dati questi presupposti, tutti affrontati e chiariti nelle prime cento pagine, il romanzo si svolge con eleganza e una notevole forza narrativa fino alla fine, illustrandoci meccanismi psicologici individuali, modalità di coercizione sociale, divertenti situazioni personali senza mai scadere nell’irrisione aperta, ulteriore esempio del fatto che quando una storia è raccontata bene non c’è bisogno di sottolineare l’assurdità degli eventi. Un’assurdità alla quale non è più forse il caso di rispondere con parole altrettanto assurde, ma con una prassi che affermi bisogni umani individuali, rinunciando con Ruth all’involontaria astinenza sessuale, alla faccia del prete parcheggiato in giardino come una sentinella della fede.

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