Richard Sennett, La cultura del nuovo capitalismo
Mulino, pp. 145, euro 11
traduzione Carlo Sandrelli
Iniziamo con il chiarire che questa nuova cultura è limitata ad una ben definita fascia di popolazione dell’occidente ricco. Il problema – parliamo di problema perché riteniamo che questo tipo di cultura sia un grave danno per tutti – è che anche chi da questa cultura non è direttamente toccato non può fare a meno di risentirne gli effetti. Nel nostro mondo, tutto è connesso.
Un breve cenno storico. Il capitalismo delle origini, quello delle fabbriche inglesi descritte da Marx o dell’officina dove lavora Charlie Chaplin era un capitalismo largamente inefficiente. Non c’era alcuna forma di controllo sul prodotto né in termini qualitativi né in termini quantitativi; non parliamo di bilanci pubblici: il 70% delle nuove imprese falliva in breve termine.