Recensione: Antonio Manzini, Rien ne va plus

Antonio Manzini
RIEN NE VA PLUS
Edizioni Sellerio, pp. 310, € 14,00

Ho chiuso la recensione di Fate il vostro gioco, l’episodio precedente della saga dal commissario Schiavone, rimarcando l’abilità dell’autore a tenerci inchiodati alla improbabili avventure di questo vice commissario forzatamente trasferito da Roma ad Aosta. E anche questo, che è l’ottavo episodio, non manca il colpo, lasciando il lettore nell’attesa degli sviluppi. In questo capitolo il gioco, aperto nel precedente (Fate il vostro gioco), si chiude come da copione ma, per arrivare ad una chiusa che lascia intravedere una scena d’azione con Giallini protagonista, un po’ americana ma non troppo, percorriamo oltre trecento piacevolissime pagine nelle quali Rocco apre e chiude porte di collegamento con donne bellissime, affascinate dalla sua rudezza, tratta i sottoposti con il rude cipiglio del condottiero, conquistando la loro assoluta abnegazione, e si relazione ai suoi superiori in modo molto poco consono, almeno per le aspettative gerarchiche di questi ultimi. Numerosi fili sono comunque lasciati ad arte penzolare – la bella e traditrice Caterina, un vecchio nemico dei tempi di Roma ed il fratello Baiocchi ancora vivo e desideroso di vendetta – per intrecciare la trama del prossimo episodio. Che da bravi spettatori di soap opera, aspettiamo con ansia.

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