Recensione: Percival Everett, Telefono

Percival Everett
TELEFONO
Edizioni La nave di Teseo, pp. 285, € 22
Traduzione di Andrea Silvestri

Commentare un libro così bello può essere difficile. La difficoltà sta tutta nel vano tentativo del commentatore di mostrare il senso del romanzo al lettore del commento. Ma come ogni persona avveduta sa, io so bene che il senso non va mostrato ma solo accennato, alluso. Proviamo allora a leggere la storia come una metafora, e forniamo le figure di questa metafora. Il protagonista, Zack Wells, è il Pensiero dell’Occidente, con i suoi obblighi e le sue colpe nei confronti del resto del mondo; la figlia di Zack, Sarah, è la Natura, che Zack deve proteggere a ogni costo ma non sa come fare; e tutte le altre donne che figurano nel romanzo sono i sostituti della natura ormai persa ma che la ragione continua a cercare di salvare, come unica possibilità che ha per restare in pace con se stessa, nonostante tutte le sconfitte subite e le vittorie dimenticate.
Al prossimo che mi chiederà cosa ne penso del nobel al solito scrittore in vetta alle classifiche natalizie, metterò in mano questo libro.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *