Recensione: Benjamin Abelow, Come l’occidente ha provocato la guerra in Ucraina

Benjamin Abelow
COME L’OCCIDENTE HA PROVOCATO LA GUERRA IN UCRAINA
Edizioni Fazi, pp. 71, € 10
Traduzione di Valentina Nicolì

Il titolo dice tutto, ma va comunque chiarito, perché l’autore non sostiene una posizione filorussa in merito alla guerra; ci dice, con molta chiarezza e portando a favore della sua tesi ragionamenti e dati storici, che, come ogni cosa che accade nel mondo, questa guerra ha delle cause e che queste cause sono da identificare nell’atteggiamento apertamente opposto alla Russia da parte di Washington.

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Recensione: Kevin Wilson, Piccolo mondo perfetto

Kevin Wilson
PICCOLO MONDO PERFETTO
Edizioni Fazi, pp. 422, euro 18
traduzione Silvia Castoldi

Izzy e Preston Grind, lei una ragazza che a diciotto anni resta incinta, lui un bambino allevato con il metodo della Frizione Continua e che, da adulto, diventa psicologo per capire qualcosa di più delle famiglie. Grazie all’aiuto di Brenda Acklen, una miliardaria un po’ eccentrica, il dottor Grind crea una struttura per accogliere famiglie neonate e studiarne lo sviluppo; ne nasce così La Famiglia Infinita, uno studio decennale su dieci coppie con figlio.

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Recensione: Juli Zeh, Turbìne

Juli Zeh
TURBÌNE
Edizioni Fazi, pp. 616, € 18,50
Traduzione Roberta Gado e Riccardo Cravero

Un paesino immaginario, molto agreste, nella ex DDR. Ampi campi incoltivati. Una ditta che si occupa di energia decide che questi campi sono perfetti per metterci delle pale eoliche. Il governo tedesco sta premendo per un passaggio all’energia green. I cittadini che atteggiamento prenderanno nei confronti di questa modifica al paesaggio? Quali interessi si mettono in gioco con questa immensa lottizzazione?

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Recensione: Paula Fox, Quello che rimane

Paula Fox
QUELLO CHE RIMANE
Edizioni Fazi, pp. 206, € 16,50
Traduzione Alessandro Cogolo

Cosa rimane, dopo aver letto questo libro, ci si potrebbe chiedere ed io rispondo che rimane un sacco di tristezza per il tempo buttato fuori dalla finestra, una velata patina di noia e la rinnovata domanda sul perché leggo libri che hanno la nota di copertina di Franzen, scrittore molto capace, molto colto ma del quale, come ho già detto e scritto, mi pare di cogliere una spiccata tendenza ad appassionarsi ai dettagli capziosi e alle vicende minime, come ha fatto in quello che fu definito uno dei migliori libri del ‘900, Le correzioni, in effetti uno dei più noiosi, sempre del ‘900, che prende evidentemente spunto da questo Quello che rimane che a noia non scherza affatto.

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Recesnione: Dan Wells, Io non sono un serial killer, Fazi

Dan Wells, Io non sono un serial killer
Fazi, pp. 281. euro 16
Traduzione Giuseppe Marano e Marco Rossari
     Ambientare un romanzo per adolescenti in una cittadina americana oggi non è particolarmente facile se si vuole evitare di cadere nel banale. Don Wells riesce in parte nel difficile compito presentandoci un improbabile quindicenne, John Wayne Campbell, alle prese con una serie di omicidi che avvengono nella città dove abita; la cosa veramente originale

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Recensione: Shane Stevens, Io ti troverò, Fazi

Shane Stevens, Io ti troverò
Titolo originale In Case of Insanity
Fazi, pp. 795, euro 19.50
Traduzione Giuliano Bottali – Simonetta Levantini
Un’avvertenza: se pensate che il protagonista di Non è un paese per vecchi è un personaggio violento; se pensate che nei libri di Stephen King ci sono troppi morti, spesso ingiustificati; se credete che l’America rappresentata nei film d’azione sia un pessimo modello per le nuove generazioni; ecco, se pensate tutto questo

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Frederick Jameson, Postmodernismo, Fazi

Frederick Jameson, Postmodernismo,
Fazi, pp. 415, euro 39.50
traduzione Massimiliano Manganelli

Non è bello iniziare una recensione citando direttamente il testo, e per di più in una forma molto estesa. Fatto sta che siamo di fronte ad uno studio di estrema complessità e non ho trovato altro sistema per iniziare a parlarvene che procedere attraverso il commento di questa frase nella quale, essendo di un marxista, ho trovato tre punti salienti.
“C’era una volta, agli albori del capitalismo

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