Recensione: Andrea Olivieri, Una cosa oscura, senza pregio

Andrea Olivieri
UNA COSA OSCURA, SENZA PREGIO
Edizioni Alegre, pp. 403, € 18

La conoscenza storica di ognuno di noi presenta evidenti ed inevitabili lacune. Nulla di strano quindi nel riconoscere di non sapere nulla di preciso di quello che successe nella zona di Trieste dal ’43 all’immediato dopoguerra. Andrea Olivieri offre quindi a chiunque sia interessato un’esaustiva ricognizione sui fatti successi in quei luoghi, che videro le forze partigiane scontrarsi con le milizie fasciste riorganizzate dai nazisti dopo la resa del re.

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Giovedì 27 febbraio: Una cosa oscura, senza pregio

[ANNULLATO PER ORDINANZA REGIONALE DEL 23/2/20]
giovedì 27 febbraio – ore 19.45

presso Spazio Terzo Mondo

aperitivo con l’autore e presentazione del libro

Una cosa oscura, senza pregio

(Alegre, 2019. secondo libro più votato come libro dell’anno di Fahrenheit)

di Andrea Olivieri

Nel quasi-romanzo Una cosa oscura, senza pregio la turbolenta e drammatica vicenda dello scrittore sloveno americano Louis Adamic si intreccia con quella della resistenza antifascista dell’Alto Adriatico e con “il sogno di una cosa” chiamata Jugoslavia.

«Un oggetto narrativo dove ogni capitolo è un campo minato, una narrazione ibrida squassata da continue esplosioni. Una cosa oscura, senza pregio è l’esito di anni di ricerche, è un libro d’esordio che lascerà un segno, è un’opera luminosa e dai molti pregi».

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