Recensione: Alison Espach, Appunti sulla tua scomparsa improvvisa

Alison Espach
APPUNTI SULLA TUA SCOMPARSA IMPROVVISA
Edizioni Bollati Boringhieri, pp. 392, € 18
Traduzione di Benedetta Gallo

Sally è la sorella minore di Kathy, che scompare improvvisamente e in modo tragico. Come affronta una famiglia il lutto che segue a una scomparsa? È possibile continuare ad amare oppressi dal senso di colpa? La strada che avrebbe percorso la persona scomparsa può condizionare chi deve continuare a vivere?

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Recensione: Yuval Noah Harari, Sapiens, da animali a dei

Yuval Noah Harari
SAPIENS, DA ANIMALI A DEI
Edizioni Bompiani, € 17
Traduzione di Giuseppe Bernardi

Preparatevi a leggere una storia appassionante, la storia dell’umanità. Con uno stile discorsivo chiaro e mai pedante, Harari racconta tanti episodi e fatti scientifici che, messi in fila, ci conducono dalle savane ove vivevano i gruppi dei primi cacciatori-raccoglitori (70000 anni fa), ai primi nuclei abitati sedentari (12000 anni fa) per giungere al nostro mondo globale.

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Recensione: Barbara Yelin, Irmina

Barbara Yelin
IRMINA. QUANDO LA GUERRA TI CAMBIA LA PELLE
Edizioni Rizzoli Lizard, pp. 285, € 25

In questa bellissima storia a fumetti l’autrice affronta un tema molto impegnativo, già esplicito nel sottotitolo. Irmina è una giovane tedesca che a metà degli anni ‘30 va per alcuni mesi in Inghilterra, la perfida Albione, per imparare a fare la segretaria. Vive nella casa di una famiglia inglese e conosce un giovanotto di colore, Howard. Tra i due può nascere qualcosa?

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Recensione: Don Robertson, Il più grande spettacolo del mondo

Don Robertson
IL PIÙ GRANDE SPETTACOLO DEL MONDO
Edizioni Nutrimenti, pp. 276, € 19
Traduzione di Nicola Manuppelli

La vita di Morris Bird III, il ragazzo che abbiamo conosciuto ne La somma e il totale di questo preciso momento, inizia qui la sua marcia nella letteratura che conta, quella che ci si ricorda. Ora ha nove anni e c’è la guerra. Siamo nel 1944 e l’America sta per sconfiggere le forze dell’asse, ma Morris è ancora piccolo e tutta la sua realtà viene filtrata dalla sua età. La sua famiglia è democratica e lui gira per il suo quartiere con la spilla di Roosevelt; è un bambino abbastanza popolare a scuola ma il suo migliore amico non è proprio un leader.

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Doppia recensione: Luigi Natoli, I Beati Paoli
Federico De Roberto, I Viceré

Per chi volesse essere introdotto alle storie patrie nella maniera avvincente che garantisce il romanzo, ecco due opere poco avvicinate dai programmi scolastici – perversamente concentrati su Manzoni e Verga – ma che forniscono comunque interessanti spunti di analisi.


Luigi Natoli
I BEATI PAOLI
Edizioni Feltrinelli, pp. 1010, € 23

I Beati Paoli interessa la Sicilia, nello specifico Palermo, e si sviluppa fra la fine del ‘600 e i primi vent’anni del ‘700. Si differenzia da I Viceré, ambientato anch’esso in Sicilia ma fra il 1855 e il 1882 per il suo carattere meno veristico – del resto De Roberto è amico di Verga – e più avventuroso, quasi rocambolesco, una specie de I tre moschettieri in ambiente popolare.

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Recensione: Antonio Manzini, Le ossa parlano

Antonio Manzini
LE COSE PARLANO
Edizioni Sellerio, pp. 395, € 15

Giunto alla nona puntata della sua telenovela Manzini continua a tenere stretto il lettore con le roccambolesche vicende sentimentali del burbero commissario Rocco Schiavone. Stretto tra l’amore perduto – la moglie è stata uccisa a luglio del 2007 a Roma –, un amore che potrebbe nascere ma che non lo convince – la giornalista capofila dei cronisti di Aosta, ex moglie dell’attuale capo di Schiavone –, la bella e smaliziata Sandra, e un amore che ha minacciato di travolgerlo ma che ora cerca di tenere distante, la collega Caterina, ora di ritorno ad Aosta e sempre misteriosamente legata ai buoni che si celano tra le forze di polizia per controllare che i cattivi non prendano il sopravvento, Rocco conduce il suo manipolo di intrepidi e più o meno divertenti agenti sulle piste di un vecchio caso di violenza sui minori, che parte dal ritrovamento di resti ossei.

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Recensione: Carlo Rovelli, Helgoland

Carlo Rovelli
HELGOLAND
Edizioni Adelphi, pp. 198, € 15

È sotto gli occhi di tutti che il modo di guardare alla realtà dei contemporanei è ben diverso, mettiamo, da quello dei cittadini francesi di fine ‘700. Il motivo di questo cambio di prospettiva è dovuto allo sviluppo della scienza, che ha fornito all’umanità delle nuove lenti con cui guardare: la scienza è «un’esplorazione di nuovi modi per pensare il mondo» (p. 13). Carlo Rovelli ci guida con leggerezza mai banale attraverso l’avventura intellettuale che ha rivoluzionato il nostro modo di guardare alla fisica atomica: la nascita della teoria dei quanti.

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Recensione: Davide Rigiani, Tullio e l’eolao più stranissimo di tutto il Canton Ticino

Davide Rigiani
TULLIO E L’EOLAO PIÙ STRANISSIMO DI TUTTO IL CANTON TICINO
Edizioni Minimum Fax, pp. 469, € 19

Se uno si chiedesse cos’è un eolao prima di incominciare a leggere il libro che parla dell’eolao avrebbe già commesso un errore; commettere un errore prima di iniziare a leggere un libro ambientato nel Canton Ticino è un altro errore – partenza due errori – perché si sa che gli svizzeri non sopportano gli errori. Un metodo per evitare gli errori tutto svizzero, almeno della Svizzera che emerge dalla lettura di questo libro, è non farsi domande, andare avanti e non meravigliarsi di niente.

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Recensione: Umberto Eco, Filosofi in libertà

Umberto Eco
FILOSOFI IN LIBERTÀ
Edizioni La nave di Teseo, pp. 218, € 12

Umberto Eco ha prodotto in vita sua una miriade di libri che brillavano sia per stile sia per profondità. La innumerevoli letture di questo grande studioso italiano gli hanno permesso di spaziare dalla letteratura di massa alla filosofia specialistica, da trattati su Peirce a considerazioni su Mike Bongiorno: questo piccolo libretto è in una certa misura un compromesso tra i due poli.

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Recensione: F. Nury e Brüno, L’uomo che uccise Chris Kyle

Fabien Nury e Brüno
L’UOMO CHE UCCISE CHRIS KYLE
Edizioni L’ippocampo, pp. 158, € 19,90
Traduzione di Fabrizio Ascari

Chris Kyle è l’eroe americano, quasi uno stereotipo da film ma vero. Ha partecipato alla guerra dell’America in Iraq nel ruolo di sniper, tiratore scelto, riuscendo a uccidere in quattro missioni circa 250 persone. Alla sua morte, avvenuta per mano di un commilitone con problemi psichiatrici, l’America, una certa parte dell’America, ha vissuto un lutto collettivo.

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