Recensione: Giosuè Calaciura, Io sono Gesù

Giosuè Calaciura
IO SONO GESÙ
Edizioni Sellerio, € 16

Un testo che si legge agilmente su una storia che tutti crediamo di sapere benissimo e che viene stravolta dal nostro Autore, a vantaggio di una narrazione piena di colpi di scena, ove risalta l’atmosfera di povertà, insieme al rapporto madre-figlio, al tema della ricerca paterna, alla tenerezza verso le donne; narrazione a tratti molto affabulante, talora più aspra. Il libro ha una qualche irregolarità – voluta? – ed ha un ritmo piuttosto veloce, intervallato da ampie sequenze in cui si descrive il sentimento del narratore in prima persona, la rudezza delle condizioni, la geografia materiale e sentimentale. Il romanziere non fa che giocare con le nostre aspettative nei confronti della sorte, nota a tutti, del Gesù noto a noi. Ed ecco che, prima del previsto, fuori dalla sua collocazione ”normale”, spunta Barabba, seguito da Erode Antipa, poi da Lazzaro, e così via: ogni capitolo aggiunge due piedi alla carovana di comparse eccellenti che, di fatto, ci sorprendono non facendo ciò che invece ci aspettiamo che facciano. Restituire umanità a un essere divino? Toccare le miserie della Palestina sotto il dominio romano? Vivere una sensazione cupa accompagnandosi con il protagonista alla scoperta di sé? Forse Calaciura voleva ottenere questo risultato e chi scrive pensa ci sia riuscito, d’altronde parliamo di un autore con vari libri pubblicati e le lodi di Camilleri a suo ornamento.

Anna Marcianò

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