Recensione: Dino Battaglia, Moby Dick

Dino Battaglia
MOBY DICK
Edizioni Lo scarabeo, € 28

L’epicità di Moby Dick è indiscutibile. La lotta dell’uomo contro il male, contro le proprie ossessioni, e la sua indifferenza per il destino dei suoi simili mentre questa lotta si compie; queste e tante altre cose sono racchiuse in quello che può essere considerato uno degli episodi iniziali della grande letteratura americana. A tutte queste lodi va però ovviamente abbinata la raccomandazione, a chi si accingesse allo sforzo altrettanto epico di leggerlo, di tenere conto di una certa difficoltà insita sia nel modo in cui la storia è scritta sia nella distanza del mondo del capitano Achab e dei marinai di Nantucket da tutto ciò che può risultare familiare al lettore odierno. Per ovviare a tutto questo ecco allora una singolare edizione a fumetti del libro di Melville realizzata da Dino Battaglia nel 1967 e pubblicata da un editore che si occupa di tutt’altro, ma tant’è; invito tutti quindi a sfruttare questa splendida occasione per avvicinarsi o reimmergersi in quest’opera fondamentale.
Disegnato in tempi innocenti (1967), il libro di Battaglia ha la capacità di trasmettere in poche ed essenziali tavole gran parte dell’intenzione di Melville. Il capitano Achab è al di là del bene e del male, il suo odio per la balena che gli ha amputato la gamba è totale. E quando l’odio è totale, da ambo le parti – perché anche Moby Dick odia l’uomo – non c’è altra soluzione che quella. Il tutto impreziosito da un ampio preambolo che analizza tutte le caratteristiche tecniche e storiche dei lavori di Melville e Battaglia.

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