Recensione: Vincent Raynaud, Disintegrazione

Vincent Raynaud
DISINTEGRAZIONE
Edizioni Il Saggiatore, pp. 360, € 24
Traduzione di Alessandro D’Onofrio

Invece di partire con il mio solito pistolotto sui titoli tradotti male (il titolo originale è Tout le planetes que nous croions sont mortes), mi limiterò a dire che potreste leggere un romanzo veramente bello. Per capirlo ed apprezzarlo come merita il prerequisito è che siate appassionati di musica, perché nelle dense 360 pagine che lo compongono si legge della vita di Tristan, figlio di una coppia benestante parigina, cantante lirica lei, sinologo lui, che è giovanissimo a metà degli anni ‘70, decennio in cui è stata inventata la musica che conta veramente, e che poi, per via delle alterne sorti della vita, decide di lanciarsi nella carriera musicale, ma non quella colta, come avrebbe voluto la famiglia, ma quella degli anni della sua giovinezza, che sono gli anni ‘80, e allora la musica di quel decennio non è più così importante, anzi, diciamolo chiaramente, è uno schifo, però una passione è una passione, e poi c’è la voglia di mostrarsi, l’esibizionismo dell’artista da giovane, e quindi c’è la lotta, la lotta per farsi vedere, per essere apprezzato, ma c’è anche la vita, ci sono le donne e la droga, gli amici e gli altri membri del gruppo, e intanto gli anni passano, arrivano i ‘90, la musica migliora un po’, si fa più essenziale, e intanto la vita prosegue, arrivano i soldi e un’età più matura, occorre pensare al futuro, decidere uno stile, e allora il gruppo, La Monstroueuse Parade, si scioglie, perché Tristan vuole apparire meno, vuole che la musica assuma l’importanza che lui sente debba avere, e allora arriva il nuovo millennio e tutta la tecnologia impensabile negli anni ‘70, e la sua carriera e la sua vita proseguono, attraverso una scrittura serrata e di qualità, che l’esordiente Vincent Raynaud usa per parlarci di un ipotetico panorama rock francese, nel quale inserisce l’unico gruppo di cui avessi ascoltato la musica, i Magma – Tristam inizia con la batteria come il leader dei Magma, Christian Vander – , tutto il resto è assolutamente sconosciuto, se francese, ma è noto sul panorama internazionale, da John Cale ai Television, e di come ogni vita segua una parabola, da un inizio a una fine, passando per varie incarnazioni, non tutte apprezzabili con gli occhi di poi, ma tutte necessarie per giungere a quel momento, in cui terminano le reincarnazioni.
La disintegrazione.

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