Recensione: Stephen King, Elevation

Stephen King
ELEVATION
Edizioni Sperling & Kupfer, pp. 195, € 9,90
Traduzione di Luca Briasco

Con la sua tipica scrittura che sa come tenersi stretto il lettore, Stephen King racconta le disavventure di Scott Carey che, improvvisamente e senza ragione, si accorge che sta perdendo peso. Chiunque accoglierebbe con gioia tale notizia, senonché a tale riduzione di peso non si accompagna una corrispondente riduzione di massa corporea: Scott sta semplicemente diventando più leggero. Stephen King rende con questo libro un omaggio a Richard Matheson, l’autore di Un millimetro al giorno, storia simile in cui il protagonista invece di perdere peso perde l’altezza: cosa succede quando si arriva a pesare zero, o a essere alti zero centimetri? King ci conduce con estrema leggerezza al finale affrontando in parallelo il tema della discriminazione sessuale e della vita oltre la morte; Scott sfrutterà la sua perdita di peso, cui si accompagna un temporaneo vantaggio nella mobilità, per integrare nella vita del piccolo paese ove si svolge il tutto le proprietarie di un ristorante, Dee-Dee e Molly, una coppia di lesbiche che fatica a farsi accettare – sia per il caratteraccio di Dee-Dee sia per il razzismo dei benpensanti locali. E quello che farà Scott quando arriverà a pesare zero riguarda appunto la vita oltre la morte: un’elevazione.

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