Recensione: Alba De Céspedes, Quaderno proibito

Alba De Céspedes
QUADERNO PROIBITO

Edizioni Mondadori, pp. 251, € 13,50

Nella storia della letteratura spiccano i soliti nomi, si sa. Questo fatto rischia di far perdere di vista autori poco noti come questa Alba de Cespedes – che comunque è stata inclusa nei nomi che Mondadori ha ritenuto meritevoli di un volume dei meridiani – che nella loro scrittura hanno saputo tratteggiare dei dettagli che, magari, ai grossi nomi sono sfuggiti. Quindi la lettura di questo romanzo, oltre che per la piacevole storia, vale per lo sguardo ‘sociologico’ che l’autrice lancia su una fetta della realtà che la cultura ufficiale non ha mai considerato.
Siamo in una famiglia piccolo borghese dell’Italia del primo dopoguerra. Michele, il capofamiglia, si avvicina ai cinquanta; la moglie Valeria ha 43 anni. Valeria lavora, fatto strano per una donna di quegli anni. Hanno due figli che frequentano l’università e tutto sembra andare come deve. Ma arriva l’imprevisto. Valeria si compra un diario, ed inizia a compilarlo nascostamente. Non vuole che gli altri sappiano le sue impressioni su quello che sta succedendo. Attraverso il diario, ovvero attraverso la capacità di raccontare ciò che succede a se stessa, come se fosse un’altra persona, Valeria inizia a prendere coscienza di sé, di ciò che vuole e di ciò cui deve rinunciare per la famiglia. Giungerà a porsi di fronte al dilemma di perseguire la propria felicità a scapito della famiglia. La sua soluzione è specchio dei tempi.
Mentre lo leggevo, mi rendevo conto che le cose descritte erano realissime allora, impensabili adesso. Questo è un romanzo sulla condizione della donna prima che la donna iniziasse a lottare per acquisire i diritti che il maschio non ha mai dovuto richiedere, essendogli essi riconosciuti alla nascita. È quasi un percorso di autoanalisi, compiuto tramite la parola scritta. Non è però l’analisi di un soggetto malato, che cerca un’improbabile sanità. È invece il normale percorso di consapevolezza di chi vuole capire e che raggiunge la comprensione con il fatto che essa implica l’accettazione dei limiti, le rinunce imposte dalle condizioni di partenza.
Questo libro mostra senza veli l’unico percorso d’analisi veramente utile, quello fatto senza l’analista, guardando all’interno del quaderno proibito.

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