GdA vini #43: società agricola L’Acino

Dopo la pausa estiva riprendono i gruppi d’acquisto dello SpazioTerzoMondo: è dunque il turno de L’Acino di San Marco Argentano (CS), azienda di Dino Briglio Nigro da anni presente nelle nostre proposte con i suoi interessantissimi vini naturali.
Come potete vedere dall’elenco qui sotto sono disponibili all’acquisto parecchie etichette, con alcuni graditi ritorni (il Mantonicoz!), alcuni assenti illustri (Chora bianco e Asor su tutti, purtroppo già terminati – ma di cui abbiamo ancora scorte delle annate precedenti), e alcune novità assolute (Hallelujah, Scarpetta e Ceci n’est pas un magliocco). E per chi non conoscesse i vini de L’Acino, vi ricordiamo che è sempre possibile passare in caffetteria per qualche assaggio!

Come sempre è possibile ordinare anche una sola tipologia di vino, e non ci sono minimi d’ordine; ma con almeno 12 bottiglie potrete approfittare del nostro Terzo Mondo Express per ricevere i vini a casa vostra.
Per l’ordine è necessario compilare, entro e non oltre lunedì 20 settembre, il modulo a quest’indirizzo: bit.ly/GdAvini43form
L’arrivo dei vini è previsto verso la fine di settembre. Per ogni esigenza scrivete pure a caffetteria@spazioterzomondo.com oppure chiamateci in libreria allo 035 290 250.

I bianchi

Ljudmila 2019
mantonico 70%, guarnaccia bianca e malvasia | 75cl | vol. 12,5%
8 mesi in acciaio e un anno in bottiglia.

Giramondo 2020
malvasia 100% | 75cl | vol. 14%
8 mesi in acciaio e 4 mesi in bottiglia.

Hallelujah 2019
pinot bianco 100% | 75cl | vol. 13%
8 mesi in acciaio e un anno in bottiglia.

Hallelujah 2018
pinot bianco 100% | 150cl | vol. 13%
8 mesi in acciaio e 2 anni in bottiglia.

Mantonicoz 2018
mantonico 100% | 75cl | vol. 12,5%
8 giorni di macerazione sulle bucce, un anno in legno e 2 anni in bottiglia.

G 2018
guarnaccia bianca 100% | 75cl | vol. 14%
Un anno in legno e 2 anni in bottiglia.

I rossi

Chora rosso 2020
magliocco 100% | 75cl | vol. 14%
8 mesi in acciaio e 4 mesi in bottiglia.

Soccorso Rosso 2018
magliocco 100% | 100cl | vol. 13%
Formato speciale pensato per “alleviare la sofferenza del lockdown”, 8 mesi in acciaio e 2 anni in bottiglia.

Hobo 2018
magliocco 100% | 150cl | vol. 12%
8 mesi in acciaio e 2 anni in bottiglia.

Sputnik II 2014/2018
magliocco 100% | 150cl | vol. 13%
Blend 50/50 di magliocco 2014 affinato un anno in legno e magliocco 2018 affinato in acciaio.

Ceci n’est pas un magliocco 2019
magliocco canino 100% | 75cl | vol. 14%
8 mesi in acciaio e un anno in bottiglia.

Scarpetta 2018
calabrese 100% (nero d’avola) | 75cl | vol. 14%
6 mesi in botte da 250 litri di castagno e 2 anni in bottiglia. “Solo 1200 bottiglie prodotte e 600 inviate in Giappone a maggio, dedicato al terzo figlio del mio importatore giapponese: quando è venuto la prima volta a farmi visita 4 anni fa mi ha raccontato che a lui ogni tanto piace cucinare ed il figlio Yuki di 2 anni conosceva una parola, all’epoca una sola in italiano, che era appunto “scarpetta” perché il piccolo non lasciava sugo nel piatto della pasta!”

ToccoMagliocco 2015
magliocco 100% | 75cl | vol. 13%
Un anno in tonneaux di secondo passaggio e 5 anni in bottiglia.

ToccoMagliocco 2016
magliocco 100% | 75cl | vol. 13,5%
Un anno in botte da 1000 litri e 4 anni in bottiglia.

ToccoMagliocco 2017
magliocco 100% | 75cl | vol. 13%
Un anno in botte da 2000 litri e 3 anni in bottiglia.

Rosso 2012
magliocco 100% | 75cl | vol. 13,5%
Poco più di un anno in botte da 300 litri di castagno e 8 anni in bottiglia.

L’AZIENDA

La cantina l’Acino nasce nel 2006, grazie alla volontà di tre amici che in comune hanno la voglia e la passione di far scoprire a tutti la Calabria enologica ormai quasi scomparsa. Oggi il destino di questa azienda artigianale è in mano a Dino Briglio, uno dei tre fondatori, che porta avanti con passione l’idea di base e la filosofia aziendale, che consiste nel puntare non solo sui vitigni autoctoni del territorio, ma anche di verificare il metodo biodinamico come scelta definitiva di vita e di lavoro.
La storia di questa piccola realtà comincia con l’affitto di due vigneti, un ettaro di Mantonico e tre ettari di Magliocco: due vitigni autoctoni molto antichi, ormai quasi dimenticati in queste terre, ed è proprio da qui che i tre fondatori hanno deciso di investire per guardare al futuro ripartendo dalle tradizioni andate perdute. Il territorio di San Marco Argentano, in provincia di Cosenza, riesce a coniugare un microclima di stampo montano e l’influsso benefico dei venti mediterranei, che mantengono i vigneti sani e vigorosi, esprimendosi attraverso eleganza e piacevole rusticità.
Tutto questo nella ferma convinzione di dover stabilire un rapporto con la terra coltivata il più possibile rispettoso e naturale, unico metodo in grado di valorizzare il terroir e portare all’attenzione del panorama enologico italiano questa giovane e dinamica realtà calabrese. Oggi, grazie a tenacia e passione, Dino è riuscito nell’impresa di farsi conosce nel mondo vitivinicolo nazionale, grazie all’incredibile personalità dei suoi vini, sempre fedeli alla tradizione e al loro territorio.

“La prima etichetta di magliocco, il ToccoMagliocco, è del 2007, mentre nel 2008 nasce il Mantonicoz da uve Mantonico Pinto, un clone del Mantonico della Locride, con cui, circa 300 km più a Sud, nella zona in cui si produce il Greco di Bianco, si fa passito. Del Mantonico Pinto ne esiste solo una vigna di un ettaro al mondo, con una resa molto bassa (nel 2010 di 2.000 bottiglie, ma di solito anche meno). Del Magliocco e del Mantonico ha parlato e scritto Veronelli negli ultimi anni di vita, soprattutto del Mantonico, considerato un vitigno di grande valore. Il nostro mantonico è un bianco certamente di grande longevità, che fa da 3 a 8 giorni di macerazione sulle bucce.
Le vigne con cui si producono i suddetti vini sono in collina, sul Pollino, a circa 600 metri di altitudine. Adiacenti la cantina invece ci sono le vigne con cui produciamo Chora rosso e Chora bianco. Queste ultime vigne hanno circa 7 anni, sono poco più di 5 ettari, con il 40% di pendenza, a schiena d’asino (qualche foto delle nostre vigne dal sito del nostro importatore negli Usa).
Naturalmente non usiamo chimica in vigna e neanche in cantina, e l’uso dei solfiti è molto contenuto, circa 40/45 ml/L. La vigna è impiantata su un terreno che era bosco ceduo, dove una vigna c’era qualche decennio fa, e dove tutti i terreni intorno sono non lavorati perché troppo scoscesi: non abbiamo bisogno di nessuna conversione, come nelle regole di chi il biologico lo certifica. Per L’Acino è importante, e lo è sempre stato, il rispetto per la natura e la tutela della biodiversità.”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *