Il cambio delle stagioni come metafora della vita

di Ursula Grüner

Due libri sull’argomento della crescita, del passare del tempo, dell’attesa e della natura. Il tempo dei bambini e quello degli adulti sono spesso agli antipodi. Quotidianamente nel mio lavoro con i genitori percepisco la loro ansia di spingere i bimbi che sono ancora “in fasce” a sbrigarsi a crescere, a fare! Per aiutare i genitori a rallentare, a osservare con attenzione e pazienza lo sviluppo dei propri bebè ci possiamo servire di questi due libri. Non spiegano niente sull’educazione ma attraverso la loro metafora del ritmo delle stagioni e della crescita possiamo trasmettere il bisogno della piccola “piantina umana” di tempo lento e attenzione amorevole, di quell’andamento naturale che è così basilare per una buona crescita.
E poi… è primavera, un albo di grande finezza, il tratto lieve come una carezza caratterizza lo stile di Erin E. Stead. L’illustratrice usa la tecnica della xilografia e la matita. La xilografia è una antica tecnica di incisione usata inizialmente per rappresentazioni sacre, perciò mi sembra particolarmente indicata per la rappresentazione del grande mistero della crescita. La Stead crea nei suoi albi una atmosfera gentile, si avvicina in punta di piedi al tema della crescita e all’anima del lettore e della lettrice. All’inizio del libro vediamo un paesaggio di fine inverno, tutto sembra arido, sospeso. Ci vuole tanta speranza e immaginazione per credere in una primavera. Contro ogni desolazione il bimbo pianta i semi, si può dire che lui semina la speranza, il futuro. Questo è l’atto di ogni concepimento, all’inizio c’è una grande fiducia e ogni bambino è una primavera per l’umanità. Il bimbo dell’albo illustrato è preoccupato per quei piccoli semi, la preoccupazione, i pensieri, arrivano subito dopo la semina, sono gemelli dell’attesa. Non si vede ancora niente, siamo pronti a fare tutte le indagini del mondo: ecografia, amniocentesi… ma il grande mistero della crescita, dello sviluppo rimane nascosto. Ci vuole pazienza, questo è il tempo dell’attesa che ci impone la natura, è uguale per la semina come per la gravidanza. Comunque, non tutti i giorni sono uguali, l’attesa può essere snervante come si vede in questo racconto. Ma poi la grande liberazione, la pioggia bagna la terra con la sua benedizione e la sua promessa. Ogni primavera è un buon esercizio d’attesa che serve a ogni adulto che si prende cura di un piccolo o una piccola. E finalmente si viene premiati con lo spuntare dei fiori e dell’erba fresca. È primavera! Nell’anno dei lockdown queste pagine mi suggeriscono un altro pensiero: dopo l’inverno dopo la desolazione della chiusura e del distanziamento necessari per contrastare il virus, c’è sempre una primavera un nuovo inizio, un sogno che si avvererà con la sua leggerezza gioiosa come quella del bimbo sull’altalena.
Con altrettanta gioia il piccolo protagonista saluta, in Una storia che cresce, la primavera e la propria crescita. Qui il protagonista è impaziente e incredulo della propria crescita. «Tutto sta crescendo», dice il bambino alla mamma «Cresce l’erba. Crescono i fiori. Crescono gli alberi» […] «Anche io crescerò?» Una luminosa illustrazione in cui possiamo leggere il passaggio delle stagioni, alberi, campi, animali, tutto cambia, tutto cresce. Non per ultimo il bambino si accorge che è cresciuto, i vestiti dell’anno precedente non se li può più mettere, sono ormai troppo piccoli. Con salti di gioia lui saluta questa scoperta. Una storia allegra e sensibile che è da leggere già ai più piccoli che riconoscono gli animali domestici e le espressioni del bambino molto ben disegnate. Bellissimo il passare del tempo e delle stagioni rappresentato attraverso i lavori della mamma che cura gli alberi e i campi. Mamma e bimbo sono sempre accompagnati dal loro vivace e fedele cane. Il testo scritto già nel 1947 non ha perso niente della sua freschezza e bellezza. Un tema universale che permette riflessioni profonde e sempre attuali sul tema della lentezza e del rispetto delle stagioni della vita. Le illustrazioni di Helen Oxenbury si intrecciano benissimo con la storia, sono ricche d’espressività e sentimenti. Il libro è un tenero dialogo con le leggi della natura, il senso della cura e del rispetto, da leggere con bambini e da riflettere insieme con adulti sul tema dell’accompagnamento della crescita.

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