Recensione: Celeste Ng, Quello che non ti ho mai detto

Celeste Ng
QUELLO CHE NON TI HO MAI DETTO
Edizioni Bollati Boringhieri, pp. 268, € 12
Traduzione di Manuela Faimali

Posso ringraziare la sorte di avermi fatto leggere per primo il secondo libro edito in Italia di Celeste Ng. Se così non fosse stato, se avessi cioè letto nel 2016 quest’opera prima, probabilmente mi sarei sentito poco motivato a leggere il secondo, l’eccezionale Tanti piccoli fuochi. Eppure, proprio alla luce del secondo, quest’opera prima, acerba e stiracchiata, in più punti forzata e connotata da una certa leggerezza nel tratteggiare i caratteri dei personaggi, si lascia leggere con piacere. Da un inizio che annuncia la fine della storia – Lydia muore ed è lei l’oggetto attorno a cui si svolge tutta la vicenda, attorno al perché della sua morte – proprio come in Tanti piccoli fuochi, la Ng è abbastanza abile a costruire il microcosmo in cui Lydia è cresciuta. Due fratelli, madre americana e padre cinese, Lydia cresce con il peso della giovinezza perduta della madre, che lei deve ricompensare. E sarà questo gravame a dettarne la scelta finale, quella che ne determina la morte, e che nessuno dei familiari riuscirà mai veramente a capire; per il lettore invece, la scena finale dona all’intera vicenda una luce nuova, dove il non detto diventa la molla di tutto, della vita e della morte.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *