Recensione: Zerocalcare, A babbo morto

Zerocalcare
A BABBO MORTO
Edizioni Bao, € 11

Zerocalcare, autore di fumetti molto seguito, racconta una storia di natale nient’affatto banale che, sfruttando l’intreccio della festa e del commercio, cerca di mettere sotto una luce tragicomica le condizioni lavorative di chi, nella pratica, questo intreccio è tenuto a sostenerlo e a mandarlo in porto. Si parte con la morte di Santa Klaus, il responsabile dei doni per tutti i bambini. E, come la morte di ogni industriale implica, la sua apre le porte alla lotta per la successione al potere coinvolgendo il destino dei lavoratori della Santa Klaus Inc.
Le tavole che Zerocalcare ci presenta sono molto divertenti, ironiche e ciniche al punto giusto, caratterizzate da un disegno chiaro ed espressivo, che rende il lettore partecipe, si fa per dire, della sorte dei folletti che lottano per vedere riconosciuti i propri diritti ma che si scontrano con l’inevitabile problema dell’esercito industriale di riserva.
Tutto rimandato all’anno prossimo. A babbo morto.

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