Recensione: David Foenkinos, Verso la bellezza

David Foenkinos
VERSO LA BELLEZZA
Edizioni Solferino, € 18
Traduzione Elena Cappellini

Conosciamo già David Foenkinos per averci raccontato la storia drammatica di Charlotte Salomon, la giovane ebrea uccisa ad Auschwitz e autrice dei dipinti della raccolta Vita? o Teatro? nei quali racconta sé stessa e il suo amore. In questo romanzo riprende per certi versi gli stessi argomenti ma li articola in una storia duplice. Iniziamo conoscendo il professor Antoine Duris, che lascia il liceo dove insegna per una forma di depressione dai motivi oscuri. Deve però lavorare per continuare a vivere e finisce quasi per caso a fare il guardasala al museo d’Orsay a Parigi. Qui, il noto quadro su cui Modigliani raffigura la donna che amò e che si uccise alla notizia della sua morte, Jeanne Hebuterne, funge da punto di svolta del libro. La direttrice del museo, Mathilde, lo richiama per certe sue considerazioni inappropriate e questo ci porta a incontrare Camille, il vero motivo della depressione di Antoine. La storia della ragazza occupa la seconda parte del romanzo ove si spiega tutto e al termine di essa tutto si conclude, si chiude per ripartire: verso la bellezza.

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