Recensione: Gianluca Morozzi, L’uomo liquido

Gianluca Morozzi
L’UOMO LIQUIDO
Edizioni Pendragon, pp. 315, € 16,00

Difficile individuare un genere in cui fare rientrare il secondo episodio delle avventure di Larry Lancia; per semplicità, ma solo per iniziare, diciamo che è un libro divertente, ma è un po’ poco come definizione, è una classificazione che sa molto di oratorio, e allora cerchiamo di andare più nello specifico, e diciamo che Larry Lancia è un fumettista, cioè uno che per campare inventa storia di fumetti disegnati dal suo amico Mino, amico che ha per sorella Camilla, una sorella al top della classifica delle sorelle, ed è l’inventore di un fumetto di successo, Simon Mist, che da anni gli porta fama e molte possibilità nel campo femminile, cosa che però gli ha provocato la perdita del Vero Amore, quell’amore che ogni giovane incontra e che poi, quasi inevitabilmente perde, vuoi per stupidità, vuoi perché si cresce e il vero amore diventa solo uno dei possibilI, sta di fatto che Larry lo perde in modalità rocambolesche nonché boccaccesche, che ci racconta in uno dei flash back di questo episodio, ed arriva così con un discreto successo ed avvenire davanti ai giorni nostri, nella speranza di recuperare il vero amore quando, per un malevole scherzo del destino, incorre in una maledizione, che si trasforma in una malattia, la rarissima sindrome di Pipik, che consiste nella perdita di pene e testicoli, che rientrano nel corpo, questione non da poco per uno i cui pensieri sono costantemente occupati dalla prospettiva di rapporti emotivo-sessuali con quasi ogni donna che incontra. Se questa breve sinossi vi avesse dato l’impressione di un libro inessenziale, bé, avete sbagliato. Senza pretese di entrare nella storia della letteratura, Morozzi ci regala un libro estremamente godibile, tutto giocato su dialoghi velocissimi ed il posizionamento della sfera sessuale al centro di tutto, con l’impossibilità pratica, per la stessa sfera, di essere il centro di tutto. La possibilità o meno di risolvere questo dilemma ha molto a che vedere con l’uomo liquido.

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