La lettura ad alta voce crea legami

di Ursula Grüner

Fin dai primi tempi, gli esploratori sviluppano una curiosa abitudine a cui non rinunceranno mai.
Di notte si radunano davanti al fuoco e si raccontano delle storie, per tenere lontane le bestie feroci e la paura.
(Riccardo Bozzi, Violeta Lópiz, Valerio Vidali, La Foresta, Terre di Mezzo)

Mem Fox, nel suo fortunato libro, I miracoli della lettura ad alta voce, scrisse: “Il momento migliore per cominciare a leggere ad alta voce a un bambino è il giorno in cui nasce. Il ritmo melodioso di una semplice storia della buona notte quel primo giorno così eccitante e sfiancante fa bene sia ai genitori impauriti sia al nuovo arrivato e cementa il loro legame.”
Questa affermazione ha ricevuto un importante sostegno e un ampliamento da una recente ricerca americana, pubblicata con il titolo: When children are not read to at home: the million word gap. I ricercatori affermano che i bambini ai quali vengono letti regolarmente, nei primi anni di vita, almeno 5 libriccini al giorno, arrivano all’età di scuola elementare avendo sentito 1,5 milioni di vocaboli. Invece coloro ai quali non si legge mai un libro, iniziano la scuola con un patrimonio di sole 4600 parole. Fra questi due estremi ci sono chiaramente tante sfumature. Gli scienziati affermano che anche un solo libretto letto ogni settimana, aumenta in misura significativa il numero di vocaboli conosciuti dai bambini. Ogni parola ha un carico emotivo che viene acquisito attraverso l’esperienza e l’immaginazione. Le storie ascoltate e le parole percepite contribuiscono in maniera decisiva alla costruzione del mondo interiore. Leggendo ad alta voce racconti, storie, rime e fiabe, arricchiamo i contenuti di ogni parola che vede accrescere in questo modo lo spessore emotivo e “cementa il legame fra genitore e bambino”.
Leggere insieme, in famiglia o a scuola, ha un alto valore di condivisione e di comprensione dell’altro. Dove si legge regolarmente ad alta voce si intensifica il rapporto fra le persone attraverso esperienze e parole che tutti conoscono e che rappresentano un terreno fertile sul quale possono crescere comprensione, immaginazioni e scambi di idee virtuosi. Partendo dalla lettura della stessa storia si fanno vivere emozioni e sentimenti conosciuti da tutti i componenti del gruppo. Si forma così un bagaglio di esperienze che lascia tracce diverse in ogni persona, ma forma un linguaggio comune, un ricco spettro di temi e aspetti della vita che possono essere approfonditi nella famiglia o a scuola. Questa conoscenza condivisa permette di affrontare argomenti e pensieri senza calpestare la sensibilità della singola persona, tutelando in particolare i bambini. Nelle storie ci rivediamo come in uno specchio d’acqua, con una immagine meno definita, ma con nuove sfumature. Così possiamo parlare del nostro mondo interiore prendendo in prestito le storie e figure raccontate da altri.

Leggendo non cerchiamo idee nuove, ma pensieri già da noi pensati, che acquistano sulla pagina un suggello di conferma. Ci colpiscono degli altri le parole che risuonano in una zona già nostra – che già viviamo – e facendola vibrare ci permettono di cogliere nuovi spunti dentro di noi.
(Cesare Pavese)

Il libro moltiplica le angolature di un argomento inconsueto, che arricchiscono le riflessioni sia in famiglia che a scuola. Sono specialmente i bambini e i ragazzi, per loro natura curiosi e ansiosi di conoscere la vita, a trarre da tutto questo un significativo arricchimento. Sono loro a chiedere agli adulti le loro opinioni e il loro vissuto partendo dalle storie ascoltate.
L’autore e l’illustratore dispongono nelle loro corde da artisti numerosi strumenti espressivi che ci sostengono in modo piacevole a esplorare la ricchezza della vita. Un patrimonio prezioso che è importante alimentare. Un’ampia base di comunicazione sperimentata nella prima infanzia ci accompagna anche quando i figli prendono il volo e la loro vita si intreccia con quella di altre persone, le narrazioni vissute insieme risuonano pure nel tempo.

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Il 27 novembre ore 19, presso la scuola d’infanzia Antonio Locatelli, via per Grumello 21A, Bergamo

 

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