Recensione: Matt Haig, Come fermare il tempo

Matt Haig
COME FERMARE IL TEMPO
Edizioni e/o, pp. 357, € 18,00
Traduzione Silvia Castoldi

Cosa fareste se smetteste di invecchiare? Questa è l’imbarazzante domande cui deve rispondere il protagonista del gradevole romanzo di Matt Haig. Chiunque pensi che vivere senza il problema di invecchiare sia solo bello non si è ma posto la domanda di come sarebbe restare immutato mentre tutti gli altri intorno s’incurvano ed incanutiscono, soprattutto nella Francia del tardo medioevo. E nemmeno come sarebbe possibile stringere legami umani con persone che, mentre per noi trent’anni sono un attimo, in trent’anni hanno compiuto già metà della loro esistenza terrena. Tutti questi problemi Tom, questo è il nome del protagonista, ce li presenta da un oggi difficoltosamente abitato, in un continuo cambiare vita per non essere identificato, con il capo della misteriosa struttura degli Albatros che lo spinge a compiere atti che lui non vorrebbe fare ma che…
Nei suoi secoli Tom ha conosciuto diversi personaggi storici famosi, di cui ci offre brevi accenni, ed ha perso il suo unico amore – come in ogni romanzo popolare che si rispetti Tom è paladino del romanticismo più assoluto – oltre a Marion, la figlia che dovette abbandonare insieme alla madre e che è diventata la sua ossessione. Ma il capo degli Albatros, Hendrich, lo spinge ad un’ultima missione dove tutti i nodi verranno al pettine. E forse Tom riuscirà a fermare il tempo.

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