Recensione: Annie Ernaux, Una donna

Annie Ernaux
UNA DONNA
Edizioni L’orma, pp. 99, € 13,00
Traduzione Lorenzo Flabbi

Storia intima che non diventa piagnucolosa, memoria personale donata a chiunque voglia avere un modello su come affrontare la morte della madre, esempio di uno stile letterario molto particolare, ecco i vari modi in cui si può descrivere l’ultimo libro – tale era quando scrissi questa recensione – approdato in Italia della validissima scrittrice de Gli anni.
Se in quel libro la Ernaux introduceva un po’ di letteratura, e dava spazio a considerazioni più generali sull’arte di scrivere i libri, qui invece è totalmente dedita all’espressione personale del dolore, del modo di affrontarlo e di come attraverso di esso la memoria ne risulti più o meno condizionata. Come già ne Il posto, dove racconta il padre morto improvvisamente, qui racconta la madre, morta dopo un graduale peggioramento prima fisico e poi mentale. Ne esce l’immagine reale di una donna, quasi una restituzione di vita attraverso le parole, probabilmente il massimo che una figlia possa sperare di fare per sua madre, il massimo che una scrittrice può fare per una donna, che un artista può fare per chiunque.

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