Recensione: J.P. Manchette e J.P. Bastid, Che i cadaveri si abbronzino

Jean-Patrick Manchette e Jean-Pierre Bastid
CHE I CADAVERI SI ABBRONZINO
Edizioni del Capricorno, pp. 191, € 13,00
Traduzione Roberto Marro

Tutta la vicenda narrata in questo noire si svolge in meno di 24 ore. Venerdì mattina ci vengono presentati i tre che assaliranno il furgone portavalori e ruberanno i 250 chili d’oro che trasporta. Da questo momento fino a sabato mattina Manchette ci racconta due mondi contrapposti, che si intrecciano intorno a quest’oro. Da una parte i tre ladri, che vogliono diventare ricchi; dall’altra, un gruppo di borghesi che, ignari, hanno accolto i tre e che ora devono fare i conti con la loro pericolosità. I borghesi – siamo negli anni ’70 in Francia – non hanno il problema della ricchezza da raggiungere ma casomai quello di giustificare la propria vita nei confronti dei poveri. Manchette è molto abile nell’intrecciare le vite dei due gruppi fino alla  fine. Per chi non lo conoscesse, Manchette è uno dei primi ad avere scritto noire, in anni in cui nemmeno si conosceva la parola. Vale assolutamente la pena leggerlo.
Una piccola notazione: il titolo è assolutamente fedele all’originale francese.

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