Gruppo d’acquisto vini 34: i vini di Guccione, quelli di ‘A Vita e il sangiovese di Edoardo Sderci.

GRUPPO D’ACQUISTO 34: I VINI DI FRANCESCO GUCCIONE, QUELLI DI ‘A VITA E IL SANGIOVESE DI EDOARDO SDERCI

Ripartiamo con un nuovo Gruppo d’Acquisto con i vini di Francesco Guccione, i vini dell’Azienda Agricola ‘A Vita e, novità, con il Sangiovese Azzero di Edoardo Sderci, vino senza solfiti aggiunti e in Bag in Box da 5 litri, ottima soluzione per avere un buon vino “naturale” per il consumo quotidiano.

Anche questa volta ci sarà la possibilità di acquistare qualche bottiglia di Melville al prezzo di € 14 (invece del normale prezzo di vendita di € 16).

  • AZ. AGRICOLA FRANCESCO GUCCIONE – Monreale (Palermo)
    I vini disponibili sono:

– Trebbiano 2014
– Catarratto 2014
– Rosso di Cerasa 2014 (50% perricone e 50% nerello mascalese)
– MELVILLE trebbiano 2012/2013, frutto della collaborazione
tra Francesco Guccione e Spazio Terzo Mondo

AZ. AGRICOLA ‘A VITA di FRANCESCO DE FRANCO – Cirò Marina (KR)
I vini disponibili sono:

– Leukò Bianco (Greco bianco 85% Gaglioppo 15%)
– Calabria IGP Gaglioppo Rosato 2015
– ‘A VITA Cirò DOC Rosso Classico Superiore 2013
– Cirò DOC Rosso Classico Superiore Riserva 2013
– Magnum Cirò DOC Rosso Classico Superiore Riserva 2013

SOCIETA’ AGRICOLA IL PALAZZINO di EDOARDO SDERCI – Gaiole in Chianti (SI)
Vino disponibile:

– Toscana IGT Sangiovese AZZERO 2016 (BAG IN BOX DA 5 litri)

DETTAGLI DEL GRUPPO D’ACQUISTO 34

Come sempre i prezzi sono quelli che il produttore pratica al privato che si reca direttamente in cantina, senza passaggi intermedi o ricarichi aggiuntivi sui prezzi. Se il numero di bottiglie ordinate sarà sufficiente non ci sarà nessuna spesa di trasporto.

  • I prezzi dei vini sono quelli praticati ai privati dal produttore direttamente in cantina.
  • Punto di raccolta degli ordini, di smistamento e pagamento delle bottiglie ordinate sarà lo Spazio Terzo Mondo.
  • Non sono richiesti minimi d’ordine.
  • Raccoglieremo gli eventuali ordini entro e non oltre il 30 marzo 2017, con arrivo dei vini previsto entro i 15 giorni successivi.
  • PER CONOSCERE I PREZZI E PER EFFETTUARE L’ORDINE UTILIZZARE IL MODULO ORDINI CHE TROVATE A QUESTO INDIRIZZO:
    https://docs.google.com/forms/d/1qTtLFGs1lhgeN7fcuF4m8tspYJobEy_Smu2yAR5uPHU
  • Per informazioni, DIFFICOLTA’ CON IL MODULO ORDINI o per necessità di qualunque genere, scrivete a giovanni@spazioterzomondo.com oppure chiamatemi in libreria allo 035.290.250

DI SEGUITO UNA BREVE PRESENTAZIONE DELLE AZIENDE OGGETTO DEL GDA

  • Azienda Vinicola A’Vita

Storia dell’azienda
La famiglia De Franco possiede vigneti nella zona del Cirò da 4 generazioni. Dai 2 ettari iniziali, la proprietà si è ampliata nel tempo ed attualmente la dimensione dell’azienda è di 8 ettari, coltivati da Francesco De Franco e la compagna Laura Violino.
Nel 2008 abbiamo deciso di trasformare e imbottigliare l’uva prodotta, prima destinata alla sola vendita.
Da gennaio 2010 è iniziata la vendita delle prime bottiglie prodotte (vendemmia 2008) contrassegnate con il marchio commerciale ‘A VITA.

Filosofia aziendale
La naturalità, il rispetto delle caratteristiche varietali e l’espressione del territorio sono i nostri obbiettivi nella produzione del vino. Seguendo questi principi è iniziata e prosegue la nostra ricerca. Essere vignaioli significa per noi agire con responsabilità sul territorio, favorire la biodiversità, rispettare i tempi lenti propri dell’agricoltura.

Il lavoro in vigna
8 ettari di vigneti condotti con il metodo dell’agricoltura biologica. Nessuna sostanza di sintesi, solo rame, zolfo e agenti naturali, utilizzati con parsimonia e quando necessario, sovesci e ridotte lavorazioni del terreno per preservare la fertilità e favorire la biodiversità del suolo.
Potatura invernale corta a 6-8 gemme per pianta, per arrivare a una produzione media per pianta di circa 1-1,5 Kg. Coltiviamo esclusivamente vitigni autoctoni calabresi convinti che siano i migliori interpreti del terroir:

Descrizione della varietà: Il Gaglioppo
Il Gaglioppo è un vitigno presente da secoli sulle terre calabresi e perfettamente adattato alle nostre condizioni pedoclimatiche. Geneticamente contraddistinto da un profilo antocianico unico che conferisce al vino un colore rosso rubino dalla bassa intensità e una tendenza all’unghia aranciata.
A Cirò la vendemmia del Gaglioppo avviene, generalmente, tra la prima e la seconda settimana di ottobre.
Il Gaglioppo matura con lentezza sfuggendo ai caldi estivi e riuscendo così a preservare aromi, acidità e altre caratteristiche che verrebbero pregiudicate dalle alte temperature.

Il lavoro in cantina
Diraspapigiatura e fermentazione senza utilizzo di lieviti selezionati.
Durata della macerazione da 5 a 30 gg a seconda della tipologia del vino con rimontaggi. Svinatura e travaso a fine
fermentazione. Fermentazione malolattica spontanea, travaso e affinamento in acciao inox o botte di legno da 20 hL
per la Riserva. Nessuna chiarifica, filtraggio solo in preimbottigliamento con cartoni sgrossanti.

Descrizione del microclima
Le colline del Cirò sono affacciate sul mare Jonio e hanno alle spalle le montagne della Sila (circa 2000 m slm),
questa particolarità consente di avere un clima ventilato e delle buone escursioni termiche tra il giorno e la notte.
L’area è caratterizzata da un clima da sub umido a sub arido, con forte deficienza idrica in estate, la media annuale
delle precipitazioni è di 748 mm, concentrate prevalentemente nel periodo autunno/inverno.

Composizione e particolarità del terreno
Colline costituite da argille marnose di origine marina, con pendenze inferiori al 20%. Suoli a tessitura fine, ben
strutturati, contenuto elevato di calcare attivo in superficie dal 7 al 10%. Forti stress idrici determinano produzioni
contenute.

Età delle viti:
Vigna località Muzzunetto 40 anni
Vigna località S. Anastasia 8 anni
Vigna località Fego 8 anni

Rese produttive:
Vigna località Muzzunetto 6900 viti/ha 85 q/ha 1-1,5 Kg/ceppo
Vigna località S. Anastasia 5500 viti/ha 60 q/ha 1-1,2 Kg/ceppo
Vigna località Fego 5500 viti/ha 80 q/ha 1,5-1,8 Kg/ceppo

Numero di bottiglie prodotte (totale): 10.000-15.000
Ettari vitati totali: 8
Agronomo: Francesco Maria De Franco
Enologo: Francesco Maria De Franco

 

  • EDOARDO SDERCI – SOCIETA’ AGRICOLA IL PALAZZINO – GAIOLE IN CHIANTI (SI)

Scheda del vino

TOSCANA IGT AZZERO SANGIOVESE 2016

Tipologia Vino: naturale senza aggiunte di coadiuvanti della fermentazione e senza conservanti (solfiti)
Ubicazione del vigneto: Monti in Chianti, Comune di Gaiole in Chianti (Siena)
Vitigno: Sangiovese Resa in uva 50/60 quintali per ettaro
Produzione: circa 3.000 bottiglie l’anno

Caratteristiche dei vigneti
Altitudine: 400 m s.l.m.
Esposizione: Sud
Sistema di allevamento: Guyot e cordone speronato a 4 gemme
Densità viti a ettaro: 5.000 piante
Caratteristiche del terreno: argillo-calcareo molto ricco di scheletro

L’Azzero è il primo vino prodotto dall’azienda con l’obiettivo di utilizzare unicamente l’uva dei propri vigneti senza alcuna aggiunta di coadiuvanti della fermentazione e senza conservanti, eliminando così totalmente l’aggiunta di solfiti.
Alla base di questo progetto è la scelta di uve perfettamente mature, sane e che dopo la fermentazione siano in grado di produrre un vino equilibrato ed armonico nonostante il brevissimo periodo di affinamento e subito dopo la conclusione della malolattica.
Questa scelta si inquadra nella filosofia produttiva che l’azienda ha maturato in maniera sempre più consapevole negli ultimi anni e che ha portato all’ utilizzazione di tecniche di coltivazione attente all’ ambiente e alla salute.
Tutto questo riuscendo nel contempo ad ottenere una qualità del prodotto sempre più alta e selezionata. Le uve utilizzate per l’Azzero non hanno ricevuto trattamenti tradizionali a base di rame e zolfo, ma sono state coltivate con l’ausilio di prodotti corroboranti di nuova impostazione che inducono nelle piante un’autodifesa dalle aggressioni dei parassiti e di tutte le malattie fungine in genere.
Il risultato è un vino fruttato e minerale con un’intensa vinosità. La produzione totale è di 3.000 borgognotte e 100 Bag-in-Box all’anno. La vendemmia viene fatta nella prima settimana di ottobre con raccolta manuale e fermentazione derivante solo dai lieviti naturalmente presenti sulle uve.
L’affinamento avviene in acciaio per una durata di tre mesi. Il vino viene imbottigliato senza chiarifiche o filtrazioni.

  • BREVE PRESENTAZIONE DEI VINI DI FRANCESCO GUCCIONE:


PERRICONE
Il Perricone è uva soltanto nostra, della Sicilia occidentale.Lʼidea di vinificare il Perricone in purezza, in una viticoltura naturale in cui sarebbe emersa tutta la verità di questʼuva mi è sempre interessata, in fondo siamo pochissimi a farlo. Era un vitigno della sicilia occidentale che si andava perdendo, utilizzato per lo più per il marsala rubino o in uvaggi per dare corpo ai vitigni a cui veniva associato. Ma da solo che risultato poteva dare? Ecco un vino spigoloso per noi siciliani, con un colore equilibrato, un volume contenuto dallʼausterità, un frutto non scontato, unʼespressione decisa, ma fine ed elegante. Equilibrio androgino di caratteri maschili e femminili. Eʼ anche unʼuva che guarda al mare con toni iodati che si innestano bene sui caratteri più ʻfreddiʼ del vitigno.

NERELLO MASCALESE
Il Nerello mascalese è unʼuva che viene dalla zona di Catania, piana di Mascali, e che si era diffusa un poʼ in tutta la Sicilia anche per la sua capacità di conferire eleganza e tannino alle altre uve a cui si associava. Sicuramente ha bisogno di altitudine e clima fresco per esprimersi al meglio, e Cerasa è in grado di offrirglieli. Essendo il Nerello un uva più delicata, che ricorda il pinot nero, deve essere giocato in finezza e la macerazione è più breve rispetto al Perricone proprio per preservare maggiormente lʼintegrità del frutto. La rottura del cappello viene fatta con una follatura manuale e nel caso del Nerello lʼattenzione allo stato delle vinacce e alla loro estrazione è fondamentale per garantire lʼequilibrio che cerchiamo. Seguo da vicino questa evoluzione per decidere il momento della svinatura che difficilmente è lo stesso di anno in anno.

ROSSO DI CERASA
Quando abbiamo piantato il nerello, volevo ricomporre la situazione originale delle aziende del palermitano che avevano entrambi Nerello e Perricone. Si pensava di ripartire da una tradizione per rileggerla con strumenti diversi. Quando ero piccolo, ricordo queste viti di Nerello e Perricone maritate, piantate da mio nonno, che avranno avuto almeno sessantʼanni. Mi sembravano lì da sempre a guardia della terra. Vinificarle assieme era quindi una tradizione di Cerasa è ho voluto riportarla in vita. Ciascuno dei due vitigni collabora ad esaltare l’altro in una di quelle alchimie virtuose che il vino sa creare. I tannini eleganti e la finezza del Nerello si maritano perfettamente con la ricchezza di colore e la vena autorevole del Perricone. I vini monovarietali sono sempre estremamente didattici, importanti perchè ci fanno capire un uva e l’apporto ‘alfabetico’ che può dare ai vini, ma gli uvaggi mettono in campo il predominio di un terroir che emerge a dispetto delle singole varietà, e in realtà come le parole sono molto di più che le somme di lettere di alfabeto, in un vino come il Rosso di Cerasa le somme dei singoli vitigni non valgono, valgono gli equilibri interni delle diverse uve che devi essere capace di comprendere ed interpretare.

CATARRATTO

Ecco una varietà bianca classica della Sicilia che però a suo modo porta quei caratteri di finezza che andiamo sempre a cercare nei vini. Eʼ unʼuva elegante, con una sua delicatezza aromatica e una presenza di profumi importante, ha un carattere deciso ma non giocato sulla forza. Era una delle varietà che storicamente si piantava in questa zona perchè sapeva resistere alle temperature elevate senza perdere queste qualità nobili, bruciandole verso toni estremi. In questʼuva la gradazione di partenza è molto contenuta e ha una acidità inferiore rispetto al Trebbiano che la rende molto adattabile al palato, ma ha anche una maggior caratterizzazione varietale che ci permette di giocare di più sulle macerazioni. A Marsala il Catarratto ha un ruolo mitigante, rassicurante e femminile. A Cerasa quest’uva ha uno sguardo rigoroso, virile. E’ dietro quest’espressione salda, che bisogna cercare. Attentamente. Rovistando nel bicchiere ricostruiamo il paesaggio, assembliamo i tasselli di una storia. Il colore, ricco e luminoso, parla d’infusione. Dietro ogni olfazione ritroviamo il calore dell’annata, le rughe dei terreni in estate, la frutta sugosa. Chiudendo gli occhi e deglutendo apriamo un sentiero che parte dal territorio e arriva in fondo all’uomo. La singolarità della presa tannica, il ricordo della varietà, la lunghezza delle percezioni, creano un moto ondoso, ed è difficile tirarsene fuori.

TREBBIANO

Il Trebbiano è unʼ eredità che mi sono trovato e rappresenta la parte più cospicua dei vigneti. Era stato piantato 25 anni fa da mio padre in selezione massale, quando ancora non si vinificava, ma quando si era capito che era necessario avere varietà più eleganti che alleggerissero il carico del varietale presso le cantine che vinificavano e a cui si vendevano le uve . A questa varietà siamo molto legati perchè è un pezzo di identità della famiglia e della zona, ma anche perchè è la dimostrazione che le cose si possono cambiare. Il Trebbiano è così diffuso che può voler dire tutto o niente. Se lo sai interpretare, questo vitigno può diventare un uva di eleganza, di qualità e di identità. Ho sempre creduto che il Trebbiano vinificato in legno grande potesse darmi struttura e finezza. Avevo in mente modelli ambiziosi e spiazzanti, pensavo a vini del nord, alla Borgogna, volevo un certo accento che ricordasse altri luoghi oltre la Sicilia, ma senza lʼeccesso di grassezza e aromi data da gradazioni elevate e legni piccoli. Su un uva così duttile bisognava lavorare in finezza e lʼidea di un Trebbiano in purezza in Sicilia era già di per se una sfida che si aggiungeva a quella di uscire dallo stereotipo del bianco siciliano.

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