Recensione: Per Olov Enquist, Il libro delle parabole, Iperborea

Per Olov Enquist, Il libro delle parabole, un romanzo d’amore
Iperborea, pp. 236, euro 15.50
traduzione Katia De Marco
Scopo delle parabole è spiegare la realtà. Attraverso l’esempio l’ascoltatore deduce il senso che possono avere esperienze simili a quella narrata nella parabola. Quindi, raccontandoci la sua prima esperienza amorosa, Enquist cerca di dirci qualcosa di generale sull’amore. E lo fa con la solita maestria.
Questa prima esperienza però non occupa tutto lo spazio del romanzo; questo è un libro di parabole, al plurale, e quindi molti fatti già noti ai lettori di Enquist si infilano nella vicenda, che avrebbe avuto luogo tra un quindicenne ed inesperto Enquist e la cinquantunenne Ellen. Non occorre entrare nei dettagli – sarebbe anche molto difficile visto lo stile del nostro scrittore, sempre scarno ed ellittico nell’affrontare le situazioni – che lasciamo al piacere del lettore. Ciò che mi pare domini tutta la storia è la scoperta, fatta a quindici anni ma capita a pochi anni dalla fine della vita, che l’amore è un momento unico nella vita di una persona, che può però essere ripetuto nella sua unicità; un’esperienza mistica – che in quanto mistica è un’esperienza originaria; il misticismo degli anziani sa molto di truffa – che la vita ha il compito di affinare e distillare.
La vita è un romanzo d’amore.

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