Recensione: Tiziano Colombi, Gas. Fritz Haber inventore dello Ziklon B, Mimesis

Tiziano Colombi, Gas. Fritz Haber, inventore dello Ziklon B

Mimesis, pp. 166, euro 15

Potere e sapere costituiscono due sfere interdipendenti nella vita dell’uomo. Esse si intrecciano al denaro che, a ben vedere, non è altro che un’altra faccia del potere. Chi, per natali infausti, parte lontano dal potere vi si può avvicinare tramite la coltivazione del sapere; infatti il potere non è stupido, riconosce l’utilità del sapere. E cerca di attirarlo a sé con mille lusinghe.
Fritz Haber è un ebreo convertito al luteranesimo. Studia chimica e si dimostra tanto brillante da essere chiamato nel 1905 a svolgere un ruolo centrale nel primo istituto di ricerca scientifica interamente finanziato dai privati, a Berlino.
Dai suoi studi nasceranno le prime e letali, armi chimiche, quelle utilizzate nella prima guerra mondiale. Nel ’18 verrà insignito del nobel per l’invenzione dell’ammoniaca. Negli anni seguenti, pur con le restrizioni imposte a una Germania sconfitta, riusci a scoprire nuovi importanti ritrovati, tra cui la famiglia degli Ziklon, reagenti chimici per la disinfestazione da parassiti. Lo Zyklon B ebbe poi il tragico uso che sappiamo.
Tiziano Colombi ricostruisce gradualmente le tappe volontarie/involontarie che portano Haber a diventare colui che fornì ai nazisti lo strumento simbolo per lo sterminio del suo popolo. La strada percorsa da Haber viene raccontata e valutata, tramite un trucco letterario, da un tribunale per i crimini contro l’umanità cui partecipano i grandi filosofi del periodo. Non è un giudizio semplice perché, come dicevamo in apertura, il sapere si lascia sempre affascinare dal potere.
La vita di Haber ne è la prova.

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