Recensione: Mordecai Richler, Joshua allora e oggi, Adelphi

Mordecai Richler, Joshua allora e oggi
Adelphi, pp. 461, euro 20
Traduzione Giovanni Ferrara degli Uberti
 
Come sempre, Richler si lascia leggere tutto d’un fiato. Merito soprattutto della scrittura e del tono dei dialoghi, sempre ironico e dissacrante. Joshua è l’alter ego dello scrittore, ovviamente, proprio come Barney lo è in una vicenda più complessa; passati da poco i quaranta, Joshua si trova in cattive acque. La moglie è ricoverata per esaurimento nervoso, il lavoro stenta a procedere e sui giornali è stata pubblicata la notizia della sua segreta omosessualità. Per capire come si sia potuti giungere a tanto – dopotutto Joshua è solo un giornalista sportivo ebreo forte bevitore che ha condotto una vita all’arrembaggio tra Francia e Spagna prima di conoscere Pauline, con la quale ha fatto tre figli – Richler ci introduce a tutta la vita familiare del nostro giornalista. Ovviamente una famiglia ebrea, ma con notevoli particolarità, a partire dal padre Reuben, ladro e picchiatore eppur devoto conoscitore dei testi sacri. Non abbastanza sensibile al sacro, Joshua si butta sul giornalismo e, lottando con i denti, riesce a conquistare una posizione di una certa rilevanza nell’informazione canadese. Ma tutto questo rischia di essere messo a repentaglio dalla notizia della sua omosessualità. Che è falsa, va da sé. 

Per capire come si sia potuta generare però il lettore è condotto avanti e indietro nella vita di Joshua e del suo rapporto di amicizia con Murdoch, scrittore più famoso e un po’ più anziano con il quale si instaurerà un rapporto di amicizia molto simile a quello descritto da Saul Bellow ne Il dono di Humboldt. Debiti letterari a parte, questo romanzo è il tassello necessario per arrivare a capire come sia stato possibile arrivare a scrivere due capolavori come la versione di Barney e Salomon Gursky è stato qui, partendo dal materiale acerbo e non particolarmente originale di Le meraviglie di St. Urban Street e L’apprendistato di Duddy Kravitz.
Come dire, Richler prima e dopo: in mezzo, Joshua allora e oggi.

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