Recensione: John Irving, In una sola persona, Rizzoli

John Irving, In una sola persona
Rizzoli, pp.552, euro20.00
Traduzione Letizia Sacchini
Ci sono degli autori dai quali non si può prescindere; è facile capire che Jonh Irving è uno di questi. Sin dalla mia prima lettura di Irving, New Hempshire Hotel, sono rimasto colpito dalla capacità di questo scrittore nel trattare in maniera diretta ma mai offensiva tematiche di un certo peso umano, che quindi coinvolgono il lettore, che lo costringono a prendere posizione. C’è l’amore tra fratelli e la violenza sui minori, i diritti delle donne e la figura del genitore assente. Abilmente intrecciate con la quotidianità di ciascuno e con l’attualità sociale, questi elementi costanti permettono al nostro di costruire storie dalla trama solida e con una rara capacità di avvincere il lettore.
In questo suo ultimo lavoro Irving affronta la tematica della bisessualità e del diritto di ciascuno ad esprimere le proprie idee al riguardo e, soprattutto, a viverle, queste idee, nella prassi. Il protagonista è l’ormai ottantenne William, Billy per la famiglia, che ricorda la sua lunga vita e le lotte che l’hanno costellata. Incominciamo quindi con gli anni 50, e Billy preadolescente, che si innamora della bibliotecaria del suo paese, la prima che lo avvicina alla letteratura. Questo primo amore è accompagnato da amori paralleli per compagne e compagni di scuola, tutti ricordi che l’ottantenne rievoca con distaccata allegria senza però tacere il sentimento di inadeguatezza, di dubbio, che inevitabilmente colpisce un ragazzo che si trova a dover affrontare da solo la propria diversità rispetto agli standard previsti. Le oltre 500 pagine del romanzo scorrono così, facendo rivivere al lettore mezzo secolo di storia americana attraverso la vita di un personaggio che pare quasi svolgere un ruolo didattico. E’ attraverso i suoi occhi che vediamo quanto di sbagliato vi sia nei sospetti delle persone ‘normali’ nei confronti di chi non si comporta come la norma vorrebbe. Senza mai perdere di vista che scopo della vita è la ricerca della propria realizzazione, Billy percorre tutti gli anni della consapevolezza sessuale con il ricordo del primo amore, senza però che questo gli impedisca di innamorarsi ancora e ancora.
Un romanzo estremamente positivo quindi, anche se qua e là ci sono alcuni passaggi un po’ forzati che servono a sostenere l’immagine del protagonista in lotta contro tutte le avversità. Billy dà di sé l’immagine di un gigante, pronto ad affrontare ogni contrarietà ed uscirne vincitore.
Forse un po’ troppo per una sola persona; molto più credibile in un solo libro.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *