Recensione: David Ebershoff, La diciannovesima moglie, Giunti

David Ebershoff, La diciannovesima moglie
Giunti, pp. 721, euro 18
traduzione Silvia Castoldi
     Vista dal ventunesimo secolo postmoderno e materialista in cui noi abbiamo la fortuna di vivere, la storia della chiesa cristiana può anche risultare divertente se, appunto, si è postmoderni e materialisti. Un po’ meno divertente credo fosse essere mormoni nell’America di metà ottocento, soprattutto se donne; per chi, come me, nulla sa di questa setta nata dalle visioni di tale Joseph Smith intorno a 1830, consiglio la lettura di questo semplice libro.
     Questo è però, appunto, un romanzo, non la Storia; occorre quindi prendere tutto il contenuto del romanzo con le molle. Ecco la Storia.
     Joseph Smith annunciò la rivelazione della Vera Parola da lui udita dalla voce dell’angelo Moroni (figlio del profeta Mormon) e portò per le lande dell’Illinois la sua rivelazione. L’ostilità dei locali però spinse i neo eletti a trasferirsi nel più desolato ed inabitato Utah, senza il fondatore, perito in un raid dei sunnominati locali; il trasferimento si effettuò sotto la guida di Brigham Young, il secondo profeta e vero fondatore della chiesa mormone. In breve Young creò una fiorente comunità nella quale affermò uno dei capisaldi della rivelazione portata dall’angelo Moroni a Smith: il matrimonio celeste.
     Tradotto: poligamia. I mormoni delle origini erano poligami. I primi decenni passarono in una calma relativa, grazie all’isolamento del tempo; ma in breve il senato americano si interessò a questa pratica che provocava le reazioni indignate della stampa e del neonato partito repubblicano. Dopo poco iniziarono ad essere emesse delle leggi volte ad eliminare questa pratica, unitamente ad arresti di massa e repressioni varie; per permettere alla chiesa di proseguire il terzo profeta revocò il matrimonio celeste. E qui arriva il romanzo.
     Non tutti i mormoni accettarono questa decisione; quelli che continuano, oggi, a proclamare la necessità del matrimonio celeste sono i protagonisti del primo dei due filoni narrativi della vicenda raccontata da David Ebershoff. In particolare Jack, che è un ragazzo di vent’anni allontanato anni prima dalla comunità di Mesadale, viene richiamato al paesello quando arriva la notizia dell’omicidio del padre, omicidio di cui è accusata la madre di Jack, la diciannovesima moglie appunto. Per essere precisi, chiariamo che i maschi vengono allontanati giovani dalla comunità per non diventare rivali dei patriarchi nell’accaparrarsi le donne giovani.
     Il secondo filone narrativo riassume per esteso la storia dei mormoni, nella quale trova spazio centrale la vicenda di Ann Elizabeth Young, la diciannovesima moglie di Brigham Young. Questa donna, non proprio soddisfattissima della sua relazione (?) con il marito, decise, intorno al 1874, di fuggire da Salt Lake City e nel 1876 pubblicò un libro-denuncia (esistevano anche allora!) intitolato appunto La diciannovesima moglie.
     Le due vicende sono intrecciate in maniera interessante anche se un po’ semplicistica. La conclusione della storia vera pare allontanarsi un po’ dalla realtà storica per motivi letterari mentre la storia romanzata attuale, che pure pare rimandare ad un fatto di cronaca – uno di questi apostati è stato arrestato e condannato a dieci anni di carcere per violenza su minori nel 2007 – è risolta un po’ per le spicce.
     Al di là del valore letterario il romanzo è interessante perché spinge a riflettere sulla natura delle relazioni sociali e su quanto la dimensione religiosa abbia avuto importanza nel determinare lo sviluppo del genere umano: dal punto di vista postmoderno e materialista è curioso notare quanto queste idee influenzino ancora la gente comune e quanto interesse ci sia a pilotare le opinioni al riguardo. Cercando in rete ho trovato questi tre link che sono a disposizioni di chi voglia iniziare ad approfondire la questione. Il secondo link, che ha il formato di wikipedia (formato che garantisce veridicità?) è un link ad un sito che parrebbe di diretta emanazione mormone. E’ da leggere per vedere come, pur elencando le stesse cose, sottolineando un dettaglio piuttosto che un altro, mettendo un aggettivo in più o in meno, si riesca a cambiare il senso della comunicazione.
     Dalla religione rivelata attraverso le parole dell’angelo alla religione spiegata attraverso le parole del computer; l’informazione è l’oppio dei popoli?

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