E’ difficile entrare nei dettagli dei libri di Roth perché si ha l’impressione di togliere qualcosa al lettore di quel grande piacere che è leggerli. Siamo allora brevissimi, e diciamo che si narra la storia del giovane Marcus Messner, ebreo ateo, che entra all’università nel secondo anno della guerra in Corea. Non riuscirà a restarci, per tutti i motivi spiegati con la solita millimetrica precisione e dovrà quindi andare a combattere, per poco in effetti, in quella guerra ormai dimenticata. Nonostante tutto, con un artificio letterario estremamente gradevole, Roth gli fa narrare in prima persona la sua vicenda. Che è la vicenda di un ragazzo, che avrebbe potuto diventare una notevole persona vista l’integrità del carattere, ma che, proprio per la sua integrità compie una scelta sbagliata via l’altra e finisce in guerra, a combattere per la patria.
Lo scontro tra il carattere di Marcus e le norme rigide che regolavano la vita del campus provoca l’indignazione del titolo. Che però è anche l’indignazione della parte, per così dire, avversa, quella dei tutori dell’ordine costituito. Indignati verso la nascente licenziosità dei costumi che avrebbe visto di lì a poco l’esplosione degli anni ’60.
L’università in cui Marcus si rifugia, nel tentativo di fuggire da un padre ossessivamente preoccupato per la sua sorte, Winsesburg, Ohio, è l’omaggio di Roth a una delle pietre miliari della letteratura americana, Sherwood Anderson, che ambientò la sua raccolta di racconti proprio in questa cittadina con l’intento modernista di mettere alla berlina i costumi descrivendoli dettagliatamente. Roth, che ambienta la sua storia quarant’anni dopo, fa lo stesso. Oggi, tuttavia, nessuno ha più bisogno di mettere alcunché alla berlina, perché oggi tutto è visibile, tutto è sotto gli occhi di tutti annullando così la stessa possibilità di distinguere in modo immediato cos’è giusto da cos’è sbagliato. Sta quindi al lettore riuscire a riportarsi con la mente a quegli anni e leggere nella lotta di Marcus contro l’obbligo a frequentare la funzione religiosa in chiesa – condicio sine qua non per potersi laureare – il segno della lotta, alla fine vittoriosa, contro la forza della reazione, impersonata alla perfezione nelle figure del rettore Caudwell e del presidente Lentz.
La vittoria è a rischio della vita? Un dettaglio, sembra dirci Roth, tanto che anche da morto continuo a pensare alla mia lotta.