Luca Ricci, Come scrivere un best seller in 57 giorni, Laterza

Luca Ricci, Come scrivere un best seller in 57 giorni
Laterza, pp. 110, euro 9.50

Il divertissment letterario ha sempre avuto una sua dignità. Il gradevole libretto di Luca Ricci riesce a farsi leggere velocemente divertendo, il che non mi pare poco, ma riesce nel contempo a mettere un paio di notazione sullo stato della cultura che varrebbe la pena sottolineare.

I protagonisti della storia hanno quattro nomi noti: John, Paul, Gorge e Ringo. Già, proprio loro, i quattro di Liverpool, i Beatles; solo che i nostri quattro, quelli del romanzo, sono beatles veri, cioè scarafaggi che, nelle travi e nei buchi nel muro di una vecchia mansarda parigina si organizzano per salvare il loro habitat dal possibile sfratto dell’abitante umano, Briac, un patetico giovinastro o presunto tale che si dà arie da scrittore ma che, ovviamente, non ha ancora pubblicato niente. Così, con tanta forza di volontà e ragionamenti – John è il narratore, appunto – i nostri imbastiscono una storia e la mettono per iscritto, imparando a saltare sui tasti della tastiera del computer. Per raggiungere però davvero il successo di vendite, non possono certo chiedere aiuto all’intellettuale; e allora c’è la dirimpettaia, grande lettrice di best seller che, soprannominata Rossana, aiuterà i quattro cyranici insetti.

Un libro veloce, scritto bene e divertente, senza la pretesa di essere alta letteratura, ché questa è ormai quasi defunta; il netto contrasto tra le parole di Rossana che non crede nell’ispirazione e non vuole vedere l’autore nel libro, solo personaggi reali con una loro psicologia, e l’atteggiamento snob di Briac nei confronti della letteratura commerciale, un decalogo di norme da seguire per la scrittura è il suo credo, rappresentano appieno il contrasto tra le due sfere della cultura, quella alta e quella bassa che comunque, sia nella realtà sia nel libro, finiscono per incontrarsi. E le conseguenze saranno tanto positive quanto negative, perché non si può avere la botte piena (più libri, più cultura, più informazione) e la moglie ubriaca (solo libri belli, solo cultura vera, solo informazione corretta).

Che però il lavoro sia passato in toto nelle mani degli insetti dovrebbe preoccupare, e non solo nel campo dei romanzi.

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