Recensioni: I mostri nel frigorifero, Terre di Mezzo.

Pubblichiamo di seguito una recensione della cara amica Anna Marcianò.

“I mostri nel frigorifero”.
edizioni Terre di mezzo.

“I mostri nel frigorifero” è’ un agile libricino con un un prologo e dei capitoli organizzati secondo l’ordine delle pietanze in tavola, ovvero primo, secondo, ecc. Non manca l’happy hour e l’epilogo, anche se viene subito chiarito che lo sforzo di informarsi, secondo chi scrive, va concentrato sui cibi più importanti, e senza demonizzare additivi, senza verità assolute, senza esami sommari e forieri di panico, vuol essere dunque” un utile vademecum ”ove si spiegano gli aromi, le etichette, gli allergeni, l’uso del glutammato, si smitizza la pericolosità del pesto industriale, si ipotizza il futuro del salame ( low fat ? ) , si danno consigli sul minestrone surgelato e sulla possibilità di accontentare i bimbi con i bastoncini. Vengono citati alcuni studiosi , come la docente Mattei dell’università di Siena, la Casiraghi dell’università di Milano, ecc.

Merendine, polli, gelati, vini , probiotici si svelano gradualmente durante la lettura, senza che essa ci sia di tedio e con il valore aggiunto di poter confrontare i dati riportati con le risorse della rete. Non manca la sitografia e l’elenco degli esperti consultati.

Se si leggono le 180 pagine del testo certamente non diventeremo alimentaristi nè profondi conoscitori di enogastronomia ma avremo una comoda bussola per orientarci tra conservanti, dadi da brodo, patatine e anche per capire come funzionano i discount, per avere fiducia o meno nel biologico, per decidere a favore del bicarbonato quando laviamo la verdura.

Non manca un cameo di Massimo Carlotto, a proposito di sofisticazioni alimentari, al riguardo racconta di quando si documentò per il romanzo ” Mi fido di te ” e del fatto che dopo il successo editoriale veniva pedinato al supermarket per verificare cosa ci fosse nel suo carrello ! I l volume – firmato da Stefania Cecchetti – èdi carta riciclata e costa dieci euro, sono due buoni motivi per portarselo a casa e anche dal panettiere, perchè no ?

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