James Frey, Buongiorno Los Angeles, Tea

James Frey, Buongiorno Los Angeles

Tea, pp. 552, euro 16.60

Traduzione Bruno Amato

 

Il metodo è importante quando si vuole creare qualcosa di grande. Occorre seguirlo in maniera precisa dall’inizio alla fine. Pochi ci riescono. Ma il metodo non è tutto, altrimenti basterebbe seguire quello per produrre arte. L’arte è anche frutto di quella che viene volgarmente definita ispirazione ma che, più correttamente dato che ispirazione è troppo vago, potremmo definire una presa decisa sull’oggetto dell’arte. Mi spiego meglio.

Non è possibile scrivere un buon libro, dipingere un bel quadro o scolpire una statua espressiva se non si conosce  a fondo l’oggetto che si vuole raccontare, rappresentare o formare. Nel caso si procedesse con una conoscenza approssimata, fumosa, sentimentale non si approderebbe a niente o peggio si approderebbe a qualcosa di brutto. L’autore di questo libro ha sia un buon metodo sia una buona conoscenza di Los Angeles dal che è facile desumere che il suo libro è un ottimo libro.

E’ costruito in maniera molto precisa. Innumerevoli fatti che riguardano Los Angeles sono messi a mo’ di divisorio delle quattro storie principali che lo animano. Siamo così introdotti in un specie di super telefilm, stile Dallas, in cui una ragazza messicana molto capace e seguita da una famiglia affettuosa cerca di riscattare la sua condizione di figlia di immigrati; in cui un attore famoso e omosessuale, con una bella famigliola di copertura, cerca di realizzare la sua ossessione per un uomo dell’agenzia che si occupa della sua immagine; in cui un barbone, Old Man Joe, cerca di aiutare una ragazza; in cui, per finire anche se è la storia più toccante, due ragazzi che scappano dall’Ohio cerano di costruirsi una vita nelle immediate vicinanze di Los Angeles.

Sembra proprio di essere in un film. Le sospensioni delle storie principali sono attentamente calibrate, come nelle soap opere ma anche come nei romanzi dell’ottocento, e occorre quindi leggere leggere leggere per vedere cosa succederà; ma le persone che animano il romanzo non mi sono sembrate semplici macchiette usate ad arte per mandare avanti la storia, come nelle soap opera, e tutto ciò che succede loro è estremamente vivido e coinvolgente, come nei buoni romanzi dell’ottocento. Un buon metodo su una buona ispirazione e il gioco è fatto.

Buona lettura a tutti.

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