Paul Virilio, L’arte dell’accecamento
Cortina, pp. 88, euro 8.50
traduzione Rosella Prezzo
Come già per gli altri libri di Virilio che ho letto e presentato, anche questo si segnala per la lettura non facile. Una certa sinteticità del pensiero del filosofo ottiene l’effetto di illuminare le sue parole ma, nel contempo, offre il destro alla possibilità di far apparire confuso il testo al lettore vittima dell’incidente di cui si parla: “Con la ‘teleobiettività’, non soltanto i nostri occhi sono chiusi dallo schermo catodico, ma soprattutto non cerchiamo più di guardare, di vedere attorno e neppure davanti a noi, ma unicamente oltre l’orizzonte delle apparenze oggettive. E’ questa fatale distrazione a provocare l’attesa dell’inatteso: attesa paradossale, fatta di brama e di ansia, che il nostro filosofo del visibile e dell’invisibile (Merleau-Ponty) chiamava panico” (p.
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